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Aumentare le possibilità turistiche di Ascoli

Ascoli Piceno | Ascoli potrebbe considerarsi zona "petrolifera" se si sviluppasse e consolidasse una risorsa infinita come il turismo.

Giunta nuova o seminuova, problemi vecchi ed, ormai, incancreniti. Il tormentone estivo continua ad essere lo stesso di tutto il resto dell’anno: a quando la trasformazione definitiva della città in un vero centro turistico, in cui possono confluire coloro che trascorrono le vacanze sulla costa, ma desiderino intervallare la permanenza al mare con un po’ d’arte ed un po’ di cultura?

C’è la Quintana e, per un giorno, purtroppo solo per un giorno, Ascoli si riempie di visitatori che, incantati dal corteo della rievocazione storica, comunque non restano, perché l’incanto si esaurisce in una serata.

Le cene di sestiere non riescono a coinvolgere i bagnanti della Riviera delle Palme, che spesso non sanno neanche quando e dove esse si svolgono, perdendo così, ancora una volta, l’occasione di conoscere la nostra bella città. Bella, ma sconosciuta; bella, ma nascosta gelosamente alla vista dei “curiosi”, quasi si tema che si sciupi e si consumi con permanenza e fato.

E proprio i luoghi che anticamente erano celati agli occhi dei passanti, i “claustra”, i chiostri, cioè i luoghi in cui coloro che si dedicavano alle pratiche religiose riflettevano e pregavano, potrebbero diventare una attrattiva turistica originale e tipicamente ascolana, con mostre di prodotti locali, artigianali ed enogastronomici, incontri di danza, musica, poesia e recitazione.

E , dunque, perché non iniziare a valorizzare ed aprire, al pubblico ed al turista, i preziosi chiostri della Chiesa di San Francesco e della Chiesa di Sant’Angelo Magno? E perché non pensare anche ad una apertura, intelligente e rispettosa del privato, dei giardini interni delle dimore delle più nobili famiglie ascolane, chiuse talvolta in anguste vie del centro storico ma contenenti inaspettati tesori botanici ed artistici? Così facendo il visitatore sentirebbe di entrare veramente nel cuore della nostra città, comprendendone il senso più profondo e ricevendone un’offerta unica, di qualità.

16/07/2004





        
  



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