3 idee per ampliare il museo archeologico di Ascoli Piceno
Ascoli Piceno | La Facoltà di Architettura dellUniversità di Camerino attraverso il ProCAm ha stretto con la Soprintendenza una Convenzione per la Progettazione dellampliamento attraverso una consultazione interna che propone tre idee da sviluppare.
di Stefania Mistichelli
Fino ad ora mancanza di fondi e mancanza di spazi hanno impedito al Museo Archeologico Statale di Ascoli di sfruttare tutte le sue potenzialità impedendo il completamento dellallestimento definitivo e la realizzazione di un programma di accoglienza didattica per i visitatori. Il finanziamento richiesto e ottenuto sui fondi Lotto 2004-2006 dovrebbero risolvere questimpasse.
I lavori previsti vanno da opere di manutenzione straordinaria (il primo recupero delledificio infatti risale agli anni 60/70), agli allestimenti strettamente e espositivi, allampliamento del Museo attraverso la copertura di terrazze posteriori.
Il Museo, infatti, ospitato nei pregevoli locali di Palazzo Panichi, soffre di una cronica mancanza di spazi in parte già risolta recuperando al percorso espositivo le sale del piano terreno inizialmente adibito a magazzino, spostato in locali esterni liberalmente forniti dallamministrazione comunale. Ma se ora lo sviluppo su tre piani e linfilata di sale e saloni ben presto si prestano ad ospitare la sequenza archeologica ascolana che nel prossimo completamento verrà canonicamente ripartita tra preistoria, protostoria (letà dei Piceni) ed età romana non lasciano però spazio per laccoglienza ela didattica: allestimenti temporanei, conferenze, piccole sperimentazioni, gioco, tutte quelle attività insomma che permettono ad un museo di interagire con i suoi visitatori e con la città. Senza questi spazi il Museo resta un gingillo da vedere e non toccare invece che uno strumento da usare per contribuire alla vitalità cittadina.
Intervenire su un immobile monumentale in pieno centro cittadino è operazione delicata sotto ogni aspetto: statico, estetico, funzionale e lesecuzione dellopera dovrà passare il vaglio degli enti statali e locali di tutela. La presenza di tutti questi vincoli, daltra parte, rischiava di paralizzare limmaginazione dei progettisti: servivano referenti autorevoli e un controllo rigoroso.
La strada intrapresa offre le più ampie garanzie: la Facoltà di Architettura dellUniversità di Camerino attraverso il ProCAm, il Dipartimento di Progettazione e Costruzione dellambiente, operante in Ascoli, ha stretto con la Soprintendenza una Convenzione per la Progettazione dellampliamento attraverso una consultazione interna quello di cui si presentano i risultati che propone tre idee da sviluppare.
Una commissione cui partecipano, oltre alla Soprintendenza, gli altri organi di tutela del Ministero per i Beni e Attività Culturali Direzione Regionale e Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio ed il Comune giudicherà quale svilupperà quale sviluppare e preciserà le condizioni.
I fondi stanziati, temporaneamente bloccati con la manovra finanziaria del 2004, dovranno essere finalmente disponibili a breve, ma lattività di progettazione prevista per la prima annualità doveva comunque partire per non ritardare poi lo svolgimento dei lavori. Il ProCAm ha accettato lavventura di questo progetto prima ancora di disporre dei fondi per la progettazione, segno del coinvolgimento e della disponibilità a spendersi per il museo e la città. I progetti e lidea stessa di questo ampliamento faranno certamente discutere, comè giusto che sia, ma limpegno e la validità delle proposte sono la garanzia di un percorso cospicuo.
I materiali relativi alle tre proposte sono esposti nelle sale del Museo e vi resteranno fino al 10 settembre per consentire alle istituzioni, alle organizzazioni culturali e ai cittadini di prenderne visione e di discuterne.
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19/07/2005
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