“Un sollecito non basta, lanciamo un vero e proprio grido d’allarme per i danni che si stanno arrecando al commercio.”

 

A parlare è il presidente della Confcommercio comunale Ivo Giudici, che insieme al presidente del comitato di quartiere Sant’Antonio Antonio Alfonsi lamenta la “lentezza esasperante” dei lavori in corso per la riqualificazione del lato ovest di viale De Gasperi. Un intervento che entrambi affermano peraltro di apprezzare.

 

Marciapiedi e servizi vengono realizzati dalla ditta “Asfalti Piceni Srl” di Colli del Tronto. Il bando era scaduto il 30 marzo e dopo l’accertamento dei requisiti di legge erano partiti i 180 giorni di tempo per completare l’opera. Giudici teme per la sorte degli esercizi commerciali che “da un mese e mezzo sono chiusi da recinzioni. Chiederò al sindaco un incontro con i commercianti di viale De Gasperi e la riduzione del 50% sulle tasse comunali, per i mancati guadagni subiti”.

 

Alfonsi invita l’associazione dei commercianti “Vdg” (viale De Gasperi) a ricostituirsi per far sentire la propria voce. Segnala che durante lo svolgimento dei lavori sulla strada erano state concesse autorizzazioni all’occupazione del suolo pubblico per ripulire le facciate dei palazzi: “sintomo – dice – di notevole incapacità organizzativa da parte del comune”.

 

E denuncia: “i lavori vengono effettuati da appena tre operai, con orari ridotti, per soli cinque giorni a settimana e la prospettiva dell’interruzione per ferie dal 5 al 22 agosto. Il nuovo lungomare in confronto è un’opera mastodontica, completata però in nove mesi. Qui ne sono già trascorsi sei e siamo ancora all’inizio. Se accadrà lo stesso da settembre per il lato est del viale, mi chiedo se tutto sarà completato per il 2010! Il sindaco faccia i suoi sopralluoghi come ne ha fatti sul lungomare!”.

 

I lavori per la realizzazione dei sottoservizi erano invece iniziati il 24 gennaio di quest’anno. Avevano evidenziato una situazione a dir poco precaria ed erano stati condotti a termine dalla ditta Consorti di San Benedetto. “Ma ogni tanto la strada viene scavata di nuovo da questo o quell’ente, come la Telecom, l’Italgas o l’Enel. E tutto per costruire un semplice marciapiede”, dice Giudici.

 

“Problemi sui sottoservizi si ripresenteranno a mano a mano che avanzeranno i lavori per i nuovi marciapiedi – gli fa eco Alfonsi – Occorreva concordare i lavori con gli amministratori dei palazzi come avevamo chiesto prima che iniziassero. È vero del resto che vengono a galla colpe che risalgono agli anni ’60, epoca in cui gli edifici furono realizzati.”