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Le nuove scoperte artistiche di Sant'Elpidio

Sant'Elpidio a Mare | Cerimonia di inaugurazione per l’Ultima Cena, opera del 500 restaurata da Andrea Simoni

di Pierpaolo Pierleoni

Un’opera danneggiata, offesa dal tempo e dall’abbandono, tornata al suo splendore dopo un attento restauro.
 
La prima di una serie che riporterà allo splendore originale ben tredici opere, di età e autore sconosciuti. E’ stata presentata nel tardo pomeriggio di ieri a Sant’Elpidio a Mare, presso la Sala Consiliare del palazzo Comunale, l’Ultima Cena, opera del 500, proveniente dalla chiesa dei Cappuccini. A restaurarla, si iniziativa del Rotary Club di Fermo, è stato Andrea Simoni, giovane artista di Comunanza.
 
Soddisfatto il sindaco Giovanni Martinelli, che ha insistito sulla necessità di proseguire con i lavori di restauro di altre opere importanti, in modo da impreziosire la Pinacoteca Civica elpidiense, rendendola uno dei maggiori vanti per la città. “In un periodo in cui le casse comunali languono un po’ dovunque, garantire lavori di questo tipo è opera ardua, anche per questo ringrazio gli amici del Rotary Club, e mi auguro che il loro contributo possa costituire una spinta, anche per altre associazioni e fondazioni, a contribuire per l’arricchimento del patrimonio culturale del nostro territorio” ha proseguito il sindaco.
 
Dopo un breve saluto da parte del nuovo presidente del Rotary Club di Fermo, ing. Tommaso Fattenotte, alla prima uscita ufficiale dopo la recente elezione, la parola è passata al prof. Stefano Papetti, critico d’arte, curatore di varie esposizioni e direttore dei Musei Cittadini, per la descrizione dell’opera. “Si può parlare di un lavoro di valore medio-alto. Dall’opera, il cui tema ci fa dedurre la realizzazione in un periodo antecedente il concilio di Trento (dopo la Controriforma furono infatti bandite troppe “libertà” nella realizzazione di opere a tema sacro, che dovevamo riprodurre fedelmente i personaggi e le scene come raccontati nelle sacre scritture n.d.r)   possiamo intuire che si tratti di un artista della scuola veneziana. L’autore, lo abbiamo desunto dalla firma, si chiamava  Ioane Salamandra, un pittore di cui fino ad oggi non avevamo alcuna testimonianza. Ma la storia dell’arte spesso ci riconsegna a distanza di secoli nomi e firme di cui ignoravamo l’esistenza.”
 
In attesa che i successivi restauri riportino alla luce altre opere e firme ad oggi sconosciute, non resta allora che ammirare l’Ultima Cena alla Pinacoteca civica di Sant’Elpidio a Mare.

02/07/2005





        
  



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