Niente lezioni, Canestrari
San Benedetto del Tronto | Sull'editoriale del Professor Francesco Canestrari la replica di Piergiorgio Camaioni:"Rotonda indifendibile"
di Pier Giorgio Camaioni
Forse lei pensa di stare perennemente appollaiato in cattedra, ma qua non siamo in Ancona e noi non siamo suoi studenti. Stavamo per conto nostro (amabilmente) disquisendo di rotonde – che non ne fanno una giusta, specie l’ultima di Ragnola – quando compare lei, tomo tomo, con l’editoriale-lezioncina da ammannire agli scemi del villaggio.
Linguaggio da commercialista del traffico. Noi tanto dotto “ragionare” lo respingiamo. Non tanto per antipatia verso la sua chilometrica saccenteria, quanto per l’inconsistenza delle argomentazioni: teoriche, politiche, numeriche, tecniche, ambientali, economiche. Il nulla, appunto.
Lei: uno coi gradi di generale, uno con titoli e referenze esclusive, docente universitario, consulente d’alto bordo, forse pure conte e marchese. Ma ci faccia il piacere.
Vede, Canestrari, qui non parliamo di fissione nucleare, di traiettorie spaziali, di ricerche di staminali, di solitudine dei numeri primi. Solo di rotatorie. Che basta sparare i dati in un PC (giacchè perfino i PC hanno a volte buon senso) e vien fuori quella giusta. Senza errori. Pure bella ed economica. Invece no. La fate stramba.
D’estate, al culmine del traffico. Coi sassi. Coi bordi mangiagomme. “Proibita” ai pedoni. Quasi invisibile eppure accecante. Pericolosa. E la difendete contro ogni logica ed evidenza. Una volta c’era Polistyl, le mitiche automobiline in miniatura.
Ecco, voi siete capaci di fare rotatorie per bambini o per nani. Non volete ammettere errori, anzi non conoscete errori, se ci sono sono degli altri. Messi alle strette, date i numeri. Come il sindaco. Non uscirebbero neanche alla sala Bingo. Voi teorizzate, volate alto, non per niente lei “abita” all’Università Politecnica delle Marche. Che nome roboante. Io, ritrovandomi lei docente cambierei facoltà.
Caro Canestrari, si tenga la sua lezioncina, magari la pubblichi, che è facile. Non ci scriva più, non “esterni”, non ci offenda facendo intendere che chi chiede una rotonda comoda, agevole, ben raccordata, ben segnalata, sicura, è perché vuole correrci….
Caro Canestrari (senza il caro), se ne stia a fare l’insegnante (purtroppo), il consulente (purtroppo al quadrato), il politico (neanche tanto sotto sotto, lei lo è), il conferenziere, l’editorialista di scorta.
Ma eviti di andare in soccorso del datore di lavoro e della sua corte.
Non si fa, professore.
Linguaggio da commercialista del traffico. Noi tanto dotto “ragionare” lo respingiamo. Non tanto per antipatia verso la sua chilometrica saccenteria, quanto per l’inconsistenza delle argomentazioni: teoriche, politiche, numeriche, tecniche, ambientali, economiche. Il nulla, appunto.
Lei: uno coi gradi di generale, uno con titoli e referenze esclusive, docente universitario, consulente d’alto bordo, forse pure conte e marchese. Ma ci faccia il piacere.
Vede, Canestrari, qui non parliamo di fissione nucleare, di traiettorie spaziali, di ricerche di staminali, di solitudine dei numeri primi. Solo di rotatorie. Che basta sparare i dati in un PC (giacchè perfino i PC hanno a volte buon senso) e vien fuori quella giusta. Senza errori. Pure bella ed economica. Invece no. La fate stramba.
D’estate, al culmine del traffico. Coi sassi. Coi bordi mangiagomme. “Proibita” ai pedoni. Quasi invisibile eppure accecante. Pericolosa. E la difendete contro ogni logica ed evidenza. Una volta c’era Polistyl, le mitiche automobiline in miniatura.
Ecco, voi siete capaci di fare rotatorie per bambini o per nani. Non volete ammettere errori, anzi non conoscete errori, se ci sono sono degli altri. Messi alle strette, date i numeri. Come il sindaco. Non uscirebbero neanche alla sala Bingo. Voi teorizzate, volate alto, non per niente lei “abita” all’Università Politecnica delle Marche. Che nome roboante. Io, ritrovandomi lei docente cambierei facoltà.
Caro Canestrari, si tenga la sua lezioncina, magari la pubblichi, che è facile. Non ci scriva più, non “esterni”, non ci offenda facendo intendere che chi chiede una rotonda comoda, agevole, ben raccordata, ben segnalata, sicura, è perché vuole correrci….
Caro Canestrari (senza il caro), se ne stia a fare l’insegnante (purtroppo), il consulente (purtroppo al quadrato), il politico (neanche tanto sotto sotto, lei lo è), il conferenziere, l’editorialista di scorta.
Ma eviti di andare in soccorso del datore di lavoro e della sua corte.
Non si fa, professore.
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20/07/2008
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