“L’indagine fornisce certamente dati interessanti”, ha commentato Giustino Trincia, vice segretario generale di Cittadinanzattiva, “ma dimentica di ricordare i fortissimi aumenti dei libri scolastici intervenuti negli anni 2001 e 2002 e che, comunque, nel 2005 ben il 37% dei libri di testo, secondo la stessa indagine, hanno avuto aumenti del costo superiori all’inflazione”.

 

Questo il commento sui dati forniti dall’indagine Ispo per conto dell’Associazione italiana editori sul costo dei libri scolastici.

“L’indagine è quantomeno parziale, poiché tende  a lanciare un messaggio rassicurante, attraverso i dati relativi all’anno scolastico conclusosi, su un fronte molto caldo dell’aumento dei prezzi come quello del costo della scuola, dimenticando che l’attenzione e la preoccupazione di molti è invece orientata cosa accadrà per i prezzi dei libri del nuovo anno scolastico 2005/2006.  “L e famiglie guardano al costo complessivo della scuola”, ha continuato Trincia,  “un vero salasso se accanto ai libri di testo e vocabolari mettiamo zaini, penne, astucci, quaderni, tasse scolastiche e costi per scuolabus e mense. Un salasso che ha poco di relativo alla percezione e molto a che vedere con le tasche sempre più vuote  di moltissimi cittadini-consumatori”.

 

“L’augurio è che almeno nella prossima legge finanziaria”, ha concluso Trincia,  “ci siano finalmente segnali di attenzione con l’introduzione di misure a favore dei redditi più bassi, mediante le detrazioni fiscali che andrebbero riconosciute proprio per l’acquisto dei libri di testo e dei vocabolari”.