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Ripudiare la costituzione o ripudiare la guerra?

Porto Sant'Elpidio | Lettera aperta al presidente Bertinotti, oggi in visita in città

Dall'associazione Punto Rosso di Fermo e Porto San Giorgio e dal Movimento per il Partito Comunista dei lavoratori riceviamo e pubblichiamo il testo di una lettera aperta inviata a Fausto Bertinotti, in visita oggi in città e nella vicina Porto San Giorgio.

"Ill.mo Sig. Presidente, in occasione della sua venuta a P.S.Giorgio e P.S.Elpidio Le esprimiamo tutta la nostra riprovazione e lo sdegno per la decisione di rifinanziare la missione militare in Afghanistan, che fa strame dei valori fondanti della Pace, della Non Belligeranza,del rispetto dell’Autodeterminazione dei popoli, nonché dell’art. 11 della Costituzione, da Lei in passato tante volte richiamato. Imbellettare questo ignominioso atto di prepotenza militare come “missione di pace”, “riduzione del danno”, “bonifica del territorio”, “guerra concertata”, è un atto di mistificazione orribile quanto la guerra stessa.

Tali acrobazie dialettiche sono infatti volte a chiamare la guerra in altri modi, a mimetizzarla con gli impegni internazionali, perché i cittadini non capiscano che di cruda guerra e non altro si tratta, quella che nelle ultime settimane per esempio ha decuplicato le uccisioni di civili afgani Ci sembra davvero grave e penoso che chi come il Partito della Rifondazione Comunista, il Pdci, i Verdi , ieri dai banchi dell’opposizione giuravano “no alla guerra senza se e senza ma” ,oggi al governo grazie al movimento pacifista che li ha sostenuti sperando di avere un interlocutore sincero, sconfessino clamorosamente tale impegno, per di più all’indomani di un altro sondaggio che ci dice come i 2/3 degli italiani vogliano il ritiro immediato delle truppe. 

Lei , che ci ha parlato per anni di “un altro mondo possibile”e di non violenza” come può avallare tale occupazione imperialistica per tenere in vita il governo fantoccio di Karzai a presidio degli interessi occidentali, come può sostenere la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, come può votare un intervento che ci costa 50 milioni di euro al mese? Lei ha dichiarato “fuori dalle istituzioni e dalla politica” i parlamentari che avessero votato contro il decreto perché non rispetterebbero il mandato degli elettori: in realtà è proprio Lei, Signor Presidente, e l’intero gruppo dirigente del centro-sinistra, ad infrangere il patto con gli elettori che era stato chiarissimo: mai più guerre, via da tutti i fronti bellici.

Noi crediamo che non ci possa essere nessun compromesso con la vita di persone innocenti, né che si possa barattare una guerra per non far cadere il governo. Una guerra di occupazione, contrabbandata sfacciatamente ora come umanitaria, ora come legittimata dalle alleanze internazionali, non può essere mai accettabile , negoziabile, giusta. Sig.Presidente, milioni di lavoratori e di giovani si sono mobilitati negli ultimi anni per chiedere il ritiro dai teatri di guerra e la fine del servilismo nei confronti degli Stati Uniti: è stata una delle bandiere dell’opposizione di massa a Berlusconi. Oggi il Governo di cui Lei è una della massime cariche ripropone la continuità della politica del centrodestra., la “partecipazione al governo del mondo e alla sua sicurezza” come dichiara il Ministro Parisi. E’ vero ma solo nel senso che la grande industria , le grandi banche, le grandi compagnie petrolifere chiedono allo Stato e alle Forze Armate di tutelare la propria sicurezza internazionale e dunque di partecipare a quelle missione militari che concorrono alla spartizione dei mercati e delle zone d’influenza. L’Afghanistan, come i Balcani o l’Iraq sono le pagine di questo libro.Altro che “democrazia”, “diritti umani” e quant’altro! O davvero crediamo che siano difensori dei diritti umani i campioni di Guantanamo, i torturatori di Abu Graaib, i massacratori di civili inermi a Kabul come a Bagdad?

Noi pensiamo e diciamo che è ora di dire basta!

Chiediamo che tutte le sinistre e tutte le forze dei movimenti rifiutino di appoggiare la continuità di questa missione militare.

Chiediamo ai deputati e ai senatori dissenzienti di non cedere, di votare No e di collocarsi con chiarezza dalla parte del popolo della pace.

Chiediamo ai sinceri pacifisti di tornare nelle strade e nelle piazze per dire a voce alta: via dalle imprese di guerra, basta col colonialismo e con le basi Nato, abbattiamo le spese militari per investire in salari, pensioni, sanità e scuola.

Chiediamo a Lei, Sig.Presidente, coerenza e mantenimento degli impegni presi".

24/07/2006





        
  



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