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Incendi, pesanti danni alla silvicoltura, tartufo a rischio

Ancona | Luzi: "Superficie boschiva raddoppiata, ma l'abbandono degli imprenditori ha lasciato il territorio incustodito".

Gli incendi che hanno colpito il territorio marchigiano hanno causato danni economici oltre che ambientali, con particolare riferimento alla silvicoltura e ad alcuni prodotti di pregio. Nel Pesarese gli incendi hanno distrutto gran parte del patrimonio boschivo, creando problemi alla silvicoltura, praticata da circa 400 aziende. Gravi problemi anche in provincia di Ascoli, dove il fuoco ha distrutto dei castagneti e messo a rischio colture di pregio come il tartufo nero di Roccafluvione. Sono andati bruciati anche alcuni casolari.

Ma Coldiretti Marche mette anche in rilievo il fatto che con l'abbandono del territorio da parte di molte imprese agricole è venuto meno quella funzione ci controllo e protezione. "Dal dopoguerra ad oggi la superficie boschiva marchigiana e' passata da 130mila a 256mila ettari, con un aumento di quasi il 100%, mentre quella agricola è diminuita di 214mila ettari - spiega il presidente Giannalberto Luzi -. Cio' significa che una larga fetta del territorio regionale si è ritrovata senza la presenza di un imprenditore agricolo che possa svolgere attività di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza, anche nei confronti dei piromani".

"Occorre cogliere le opportunità offerte dalla legge di orientamento - aggiunge il direttore Alberto Bertinelli - che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale anche attraverso l'utilizzo di mezzi meccanici agricoli".

25/07/2007





        
  



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