Difficile trovare posto in sala e impossibile non rimanere emotivamente coinvolti dalla performance di Maria Vittoria Tranquilli, la giovane pianista Ascolana che si è esibita nella serata di giovedì 26 luglio in una delle dimore più suggestive del Paese Alto di San Benedetto del Tronto.

La Sala della Poesia di Palazzo Piacentini per la sua acustica e il forte legame con la cultura locale è per il terzo anno consecutivo il luogo prescelto per lo sviluppo della stagione concertistica di Piceno Classica Festival, rassegna musicale di grande richiamo che, dal 2 luglio al 1 agosto 2018, offre ad appassionati e curiosi la possibilità di ascoltare dal vivo musica da camera interpretata da musicisti di rilievo del panorama italiano e straniero.

Maria Vittoria Tranquilli, presentata da Daniela Tremaroli, direttore artistico del festival insieme a Luca Magni, come “Giovane Talento” si è esibita sulle note di Chopin, Ravel, Beethoven e Bach, ricalcando grossomodo la scaletta presentata alla prova finale al Conservatorio “G.B. Pergolesi” di Fermo, dove nel 2018 si è diplomata con il massimo dei voti in pianoforte.

Maria Vittoria è una dei pochissimi allievi non vedenti dei Conservatori Italiani a concludere con successo il proprio percorso accademico. Una grande soddisfazione per lei che all’età di cinque anni inizia a suonare il piano con il solo aiuto dell’udito e impara grazie alla maestra Giuliana Damiani il codice musicale Braille, costruendo fin da subito solide basi che le consentiranno di ottenere ottimi risultati al conservatorio e ai numerosi concorsi a cui parteciperà nel corso degli anni.

Sensibilità, passione e tecnica hanno segnato il successo del concerto che si è concluso tra gli applausi e le insistenti richieste del bis da parte del pubblico. La pianista ha concesso ben due brani fuori programma, domandati a gran voce dai numerosi presenti. Grande l’emozione della famiglia, degli amici e dei colleghi dell’artista che da sempre seguono il suo incredibile percorso. Calorosa l’accoglienza della platea che ha riconosciuto alla musicista, fin dai primi accordi, un grande valore artistico e umano.