E' stata ufficializzata questa mattina, in presenza degli organi di stampa, la convenzione fra la Camera di Commercio Industria e Artigianato di Ascoli Piceno ed il Consorzio Universitario Piceno. L'intesa, sottoscritta dal presidente Enio Gibellieri e dall'avvocato Achille Buonfigli, ha sancito il primo battesimo fra i centri d'informazione ed un soggetto dell'economia locale quale il sopra citato Ente.

La Camera di Commercio, tramite la stipula dell'atto, sosterrà l'attività istituzionale del CUP per gli anni accademici 2002/2003 – 2003/2004 e 2004/2005 con un finanziamento di circa 375.000 euro. Il contributo, oltre a dividersi in tre trance di 125.000 euro, verrà erogato a titolo di acconto, per il 35% entro il mese di novembre di ogni anno, e a titolo di saldo per il 65%. Inoltre, le somme di cui sopra, riguarderanno un intervento di sostenimento universitario mirato, e non a 360°, sui percorsi formativi di più diretto interesse per l'economia locale come la Facoltà di Architettura e la Facoltà di Scienze e Tecnologie. Per quanto concerne lo statuto del CUP, invece, verrà integrato, all'interno del consiglio di amministrazione, un componente designato dalla Camera di Commercio che, per tutta la durata della nomina, parteciperà ai lavori del comitato con un voto deliberativo.

  "Attraverso questo accordo – dichiara il presidente del CUP Buonfigli – abbiamo riconosciuto all'istruzione universitaria, alla formazione post universitaria, alla ricerca scientifica, e quindi al possibile connesso trasferimento di tecnologie, conoscenze e know-how, un ruolo primario nello sviluppo dell'economia provinciale e del sistema delle imprese operanti in tale ambito".

Il presidente della Camera di Commercio Enio Gibellieri ha proseguito dicendo:
"Questa scrittura privata, parallela all'accordo con l'EUF (Ente universitario del Fermano), ci permette di assicurare lo stesso trattamento tra le parti settentrionali e meridionali della nostra Provincia. Riguardo il futuro, prosegue Gibellieri, bisogna trovare un sistema, in termini di costi, per riequilibrare il rapporto tra le università e gli enti locali. Il tutto, precisa, sta a significare che c'è la necessità di individuare un metodo per sollevare le "nostre" istituzioni a sostenere le relative spese per l'istruzione universitaria in modo diverso rispetto alle altre 3 province marchigiane".