Un cartellone da brividi, lungo una direttrice multiforme.

La nona edizione di Tam Multikulti conferma infatti la propria peculiarità, riconosciuta anche in ambito internazionale: quell'attenzione per le avanguardie musicali, senza alcuna preclusione, e quella commistione di suoni e ritmi che abbracciano le culture di tutti i continenti.

Quattro concerti di inarrivabile pathos, tutti a Villa Baruchello, caratterizzati anche da una politica di prezzi molto contenuti, in una stagione dove la concentrazione di eventi raggiunge livelli a dir poco imbarazzanti, come rimarcato più volte pubblicamente da Giambattista Tofoni, direttore artistico di Tam Tutta un'Altra Musica.

L'apertura di Multikulti è affidata ad un maestro della musica contemporanea, il clarinettista statunitense Don Byron, qui affiancato da George Colligan (pianoforte), Lonnie Plaxico contrabbasso) e Billy Hart (batteria).

Il concerto di giovedì 7 luglio si concentrerà sulla figura di Lester "Prez" Young, sassofonista autore nel 1946 di registrazioni al fianco di Nat "King" Cole e del batterista Buddy Rich, uno trio straordinario nel quale spiccava l'assenza di un contrabbassista e la sconfinata libertà espressiva.

L'omaggio di Byron, artista che non smette di far confluire nel proprio repertorio la tradizione musicale afro-americana, è diventato punto di partenza di una produzione, "Ivey-Divey", scelta da JazzTimes come disco dell'anno per il 2004, nella quale le composizioni si snodano fino a toccareil genio di Miles Davis.

La serata del 10 luglio avrà un sapore pregno di magnetismi balcanici. Spazio al maestro Ivo Papasov, clarinettista soprannominato "il re delle bande di musica per matrimoni". Precursore insieme alla Trakija Band di quella balkan music che con Goran Bregovic ha attraversato canali di distribuzione ancora più ampi, Papasov ha dedicato la sua attenzione alla tradizione orientale, innestandovi ritmi e caratteri compositivi rivolti al presente. Le sue (poche) produzioni, segnate da un jazz impetuoso, hanno riscosso critiche esaltanti in ogni angolo del pianeta.

A Porto Sant'Elpidio complici del cinquantaduenne artista bulgaro saranno Maria Karafizieva (voce), Ateshhan Yuseinov (chitarra), Salif Ali (batteria), Nesho Neshev (fisarmonica), Vasil Denev (gadulka e tastiere) e Matyo Dobrev (kaval).

"Cinco ('sinku)", il progetto programmato per la serata di lunedì 11 luglio, è tutto all'insegna della musica lusitana. Protagonista d'eccezione l'energica cantante Maria Joao, classe 1956, cresciuta tra le note di Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Elis Regina e Betty Carter. Ad affiancarla, in un repertorio da sempre permeato da una ricerca spasmodica (e da un impatto vocale con
pochi eguali), troveremo un quartetto d'archi formato da Florian Brambock, Wolfgang Puschnig, Klaus Dickbauer e Christian Mauer.

Gran finale mercoledì 13, in collaborazione con il festival Blues di Marca.

A salire sul palco incastonato nello splendido giardino di Villa Baruchello, sarà un artista considerato da critica e pubblico come il poeta delcontrabbasso. L'evoluzione del genere è legata infatti a doppio filo all'estro ed all'intelligenza stilistica di Charlie Haden, autore nel 1969 insieme al Carla Bley e a musicisti del calibro di Don Cherry e Gato Barbieri del manifesto del jazz "Liberation Music Orchestra". Quattro decadi di presenza costante nell'olimpo della grande tradizione musicale, segnate dalle contiguità con mostri sacri come Ornette Coleman, John Coltrane, Keith Jarrett e Paul Motian. Vincitore del Grammy Award for Best Latin Jazz Album del 2005 per "Land of the sun", Haden si esibirà con Miguel Zenon (sassofono), Michael Rodríguez (tromba e flicorno), Oriente Lopez (flauto) e Ignacio Berroa (batteria), una line-up completata dalla presenza del pianista Gonzalo Rubalcaba.

L'estate di Tam si chiuderà il prossimo 19 luglio a Pedaso con la performance del duo Giunga/Mirabassi, ultimo tassello di un progetto in rete che assurge a valore aggiunto dell'intera programmazione regionale (info 338.4321643 - www.tamfactory.net).