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Le poesie di Akasha Vladimir: "Bersaglio sbagliato" e "Treno"

San Benedetto del Tronto | Le poesie della giovane poetessa emergente tornano in esclusiva per "ilQuotidiano.it".

di Akasha Vladimir

Bersaglio sbagliato
 
Affonda in quelle acque torbide,
doloroso ricordo,
annega per sempre,
o anima brutale,
rianimata da strani esseri
giunti solo a portare discordia.
 
Non vi è luogo più oscuro in te
di quel macigno che batte.
Guardandoti scorgo il male allo stato puro,
perfidia struggente,
quasi trafitto dalla tua freccia
è il mio cuore,
ma hai sbagliato bersaglio.
 
Avverti il mio battito?
Sei stupito?
E’irregolare,
non è come gli altri che hai rubato,
no, il mio è un cuore virtuale,
pulsa al mio comando celebrale.
 
Il tuo potere malefico
è insignificante per me,
mi è stata conferita
una piccolissima forza celestiale,
che hai intenzione di fare?
 
Annientarmi risulterebbe stupido,
tornerei e ritornerei
solo per infastidire il tuo animo.
So per certo che non riesci
a sostenere il mio sguardo,
senza rammentare ciò che hai perso.
 
A quei ricordi io sorrido
per l’innocenza mostratati,
ora un’ingenua bimba è cresciuta,
il suo spirito si è rinvigorito,
è mutato il suo cuore,
proprio come la vita che ora conduce.

Treno
 
Tra la luna e le stelle
c’è un treno,
che corre veloce
per una destinazione sconosciuta.
 
Tutti a bordo,
si parte ragazzi,
la meta è ignota,
si va all’avventura,
ciò che mi manca da tempo.
 
Il treno corre,
non si ferma più,
è impazzito,
proprio come me.
 
Tra la luna e le stelle
proseguiamo imperterrita
il nostro viaggio,
un salto nel vuoto,
ecco cos’è.
 
Fuggo dalla realtà,
mi rifugio nel mondo dei sogni,
solo lì sono al sicuro:
nessuno può toccarmi
sul mio treno.
 
Comando la mia vita,
dirigo il treno dove dico io,
non ho bisogno di stupidi consigli.
Scappo via da qui,
la realtà è ambigua,
il mio mondo no.
 
Salite a bordo,
ragazzi,
vi farò viaggiare nell’universo,
il mio treno vi ci porterà.
 
Non conosco il divertimento,
non so nemmeno che vuol dire,
ma vivo lo stesso,
forse meglio o peggio di altri,
ma non importa,
io ho il mio treno,
che mi porterà dove dirò,
anche nello spazio,
se lo chiederò.
 
Salite a bordo,
amici miei,
c’è un unico giorno di partenza,
il mio treno non ripasserà
una seconda volta,
io non ci sarò di nuovo per voi tutti.
 
Vivete con me nuove avventure,
vi farò conoscere il mio mondo,
buttate all’aria ogni cosa,
salite a bordo,
il treno sta fischiando, si parte!

08/07/2004





        
  



4+4=

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