Da "Jonny B. Good" a "Mybelline". Ed è conto alla rovescia per Mr. Chuck Berry, una delle punte di diamante della prima edizione del Festival Internazionale Blues di Marca, organizzato dalla Tvb Produzioni e dall'Associazione Culturale Blues di Marca con il patrocinio della Regione Marche, della provincia di Ascoli Piceno e dei Comuni di Fermo, Porto Sant'Elpidio, Porto San Giorgio, Servigliano, Francavilla D'Ete, Montegranaro e Campofilone.

 

La storia del rock farà tappa domani sera  a Servigliano, ore 22.20, in Piazza Roma. Non è poi così sbagliato affermare, infatti, che il rock and roll nacque con Chuck Berry. Sul palco si esibirà con James Marsala al basso, Brendon Gore al pianoforte e Mike Smith alla batteria.

 

Storicamente prima di lui c'era stata una lenta evoluzione e convergenza di country e blues ma mancava ancora una figura capace di catalizzare l'insieme di istanze artistiche e sociali del momento. Berry imbracciò la chitarra e da quel momento la chitarra non sarebbe mai stato lo stesso strumento: il suo riff fece saltare in aria gli equilibri prima musicali e poi sociali. Cantò storie conturbanti di adolescenti. E da allora per molti fu il primo vero compositore rock e forse anche il primo poeta rock. Nato in California, cresciuto nel Missouri e diplomato in cosmetica, dotato di una tecnica chitarristica appresa da Charlie Christian e da T Bone Walker e di una grinta vocale modellata su Nat King Cole e sugli urlatori blues, educato alla scuola del blues elettrico di Chicago dopo anni di apprendistato a St Louis in compagnia del pianista Johnnie Johnson (l'uomo che lo aveva assunto e che sarebbe rimasto il suo pianista), Chuck Berry esordì nel 1955, all'età di trent'anni (già sposato e padre di due figli).

La sua carriera si svolse in una progressione esaltante. Dal country swingante e scanzonato di Maybelline (1955), che stupi` per l'assolo veloce e squillante alla chitarra elettrica, nell'attacco travolgente e nell'impeto piano-boogie di Roll Over Beethoven (1956), dalle satire squisitamente umoristiche di vita americana di Too Much Monkey Business (1956), Thirty Days (1955), all'anthem Rock And Roll Music (1957), all'autobiografismo romanzato di Johnny B. Goode del 1958 (dove celebra in se stesso il primo eroe del rock and roll). Piu' Carol (1958), Memphis Tennessee, Around And Around, Back In The USA (1959), e tante altre.

 

Ad aprire, a sorpresa, sarà il chitarrista Robert Cray (ore 20.30) ed a seguire anche il musicista americano-chicano-portoricano Willy De Ville (ore 21.30): uno egli ultimi soulsinger che si avvicina ai grandi interpreti del passato come Ben E. King, i Drifters e lo stesso Berry. Il prezzo del biglietto del concerto è di 25 euro (esclusi i diritti di prevendita).

 

Questa sera i Madredeus si esibiranno a Villa Vitali di Fermo. Il "laboratorio musicale" dei maestri del Fado andrà in scena tra "fantasie musicali e radici portoghesi". La magica voce di Teresa Salgueiro accompagnata da Pedro Ayres Magalhaes alla chitarra, Josè Peixoto alla chitarra, Fernando Jùdice al basso acustico e Carlos Maria Trindade alle tastiere, incanterà tra i "racconti" di "Um amor infinito", ultimo album della formazione portoghese, ed i successi del passato. Atmosfere e sentimenti diversi sullo stesso palco.

 

Mercoledì 13 luglio per il Blues di Marca sarà la volta di Charlie Haden's Land of the Sun, feat. Gonzalo Rubacaba a Villa Barucchello di Porto Sant'Elpidio, attendendo l'esibizione di James Brown in cartellone per domenica 17 in Piazza del Popolo a Fermo.