"Domenica mattina leggendo la stampa locale sembrava che il sindaco avesse pomposamente inaugurato un nuovo lungomare a Marina Palmense." Esordisce così il documento scritto dal gruppo dei Democratici di Fermo.

Prosegue, "incuriositi ci siamo recati sul posto per apprezzare l'opera decantata e, invece, abbiamo trovato soltanto un tratto di spiaggia di circa 300 metri - e non di 700 metri come pubblicizzato - sottoposto a semplice ripascimento con la sabbia grigia proveniente dal vicino, contestato deposito. Osservando più attentamente abbiamo potuto verificare che la sabbia era stesa male (con monti e valli) e piena di fastidiose e pungenti conchiglie morte e, cosa più singolare, la maggior parte dei bagnanti affollava il tratto non sottoposto a ripascimento, e cioè, laddove poteva, aveva preferito occupare il tratto di spiaggia originaria.
Infine, elemento non trascurabile, sul bagnasciuga il mare aveva già cominciato ad erodere la sabbia riportata formando, in un tratto, uno scalino di una trentina di centimetri di altezza.

Dato che il Piano della Costa approvato dalla Regione Marche prevede per Marina Palmense che il ripascimento della spiaggia deve essere realizzato con la sabbia prelevata presso la foce dell'Ete, perché e come si è proceduto a effettuarla invece con sabbia di altra provenienza?

Questa scelta ha comportato costi maggiori per la collettività?

Chi ha deciso tale scelta è proprio sicuro che non siano stati buttati via i soldi considerato che, come già anticipato qualche tempo fa da tecnici esperti, quel tipo di sabbia non si adatta all'ambiente circostante?

Visti già i primi effetti, preconizziamo che, purtroppo, alla prima mareggiata di sabbia grigia ne rimarrà ben poca.
Non sono certo questi gli interventi che favoriscono la valorizzazione della costa"