Il passaggio politico che ha portato in questa fase la Margherita nella Marche ad affidare alle quattro segreteria provinciali, in maniera congiunta, il coordinamento regionale del partito, costituisce sicuramente un segnale importante che merita di essere analizzato e approfondito.

 

Il primo aspetto da evidenziare, ovvero quello prettamente politico è sicuramente il grande senso di compattezza e di stretta collaborazione che emerge da una decisione come quella assunta dal partito in un momento decisivo per l’intera coalizione, in vista soprattutto delle prossime elezioni.

 

È la prima volta che si privilegia la forza della collegialità rispetto alla nomina individuale, seppur per una fase transitoria. Ed è la prima volta che la politica ed un partito pongono in modo formale ed ufficiale ogni componente territoriale sullo stesso livello delle altre. Senza distinguo o gerarchie precostituite.

 

Da qui che si arriva, in maniera naturale, anche al secondo aspetto che rende importante questa scelta della Margherita: la garanzia di pari visibilità ed equo diritto di partecipazione ai processi decisionali per tutte le province della nostra regione.

 

Una scelta che per un territorio come il nostro Piceno, spesso dimenticato e trascurato ad ogni livello, oltre che spaccato in due dalla legge istitutiva della nuova Provincia di Fermo, significa molto.

 

Significa poter parlare sapendo di essere ascoltati. Significa anche, senza cadere nel retaggio campanilistico, poter ragionare sul presente e progettare il futuro della Marche in modo organico, riuscendo a dare risposte tenendo conto di tutte, e dico tutte, le domande che arrivano proprio dal territorio nella sua complessità.

 

Tradotto in termini concreti, la margherita può davvero ritrovarsi ad esprimere in modo diretto, senza filtri gerarchici, le reali esigenze delle varie province, per poi aprire un dibattito ed un confronto serio, allargato alla coalizione sulle possibili soluzioni da porre in essere.

 

Le questioni che nella mia veste di coordinatrice provinciale del partito porrò sul tavolo regionale, saranno quelle che da mesi stiamo seguendo con attenzione e che purtroppo spesso rimangono solo all’ordine del giorno di riunioni passerella per qualche politico o amministratore.

 

Come ad esempio quelle legate alla crisi occupazionale. In tal senso, avremo filo diretto con l’assessore regionale Ugo Ascoli per mettere a punto interventi in qualche modo utili ai giovani e all’economia locale.

 

C’è poi il tema attualissimo della viabilità, della terza corsia autostradale e dell’ipotesi arretramento. Anche qui avremo la possibilità di far sentire la voce di questa nostra provincia che rischia di rimanere tagliata fuori da tutti i giochi, aldilà dei proclami e delle chiacchiere.

 

Il segnale lanciato dalla Margherita deve essere un segnale di ritrovata fiducia nella politica vera. Quella per il territorio.