Questi sono i periodi delle lamentele dei nostri associati…
Ne hanno ben donde perché un capitale fermo che non rende una cosiddetta "pataccola" riusciamo a  gestirlo solo noi.
Bravissimi i nostri amministratori a declamare i loro programmi di destra, sinistra e centro nel momento in cui devono appropriarsi del posto in griglia di partenza per aggiudicarsi i "gran premi" dei "grandi governi".

I marinai, a confronto, sono dei neonati; i politici dicono "Vedrete, sistemeremo tutto noi soprattutto quello che hanno rovinato le passate amministrazioni".
Trascuriamo momentaneamente queste chiose, e torniamo a parlare dell'estate molto calda e scottante in tutti i sensi.

Ascoli obiettivamente per le persone ed i turisti che la vedono per la prima volta viene definita sempre ad occhi sbarrati ed increduli , unica in Italia ed all'estero. Viene, però, regolarmente dimenticata da una intelligente comunicazione pubblicitaria che impostata professionalmente garantirebbe un ritorno sicuro e coprirebbe ampiamente gli investimenti. E' il caso di dire che Ascoli è un bel galeone che finisce con l'essere abbandonato alla deriva e ricorda una vecchia canzone degli anni '50 quando ogni volta la conclusione era che la barca tornava sempre sola, fra l'altro senza marinai.

Ormai è una regola trovare molti punti di vendita al dettaglio chiusi durante i mesi di luglio ed agosto: questo non perché gli operatori rifiutino i contatti con il consumatore ma perché decidono questo comportamento in quanto non appoggiati da un programma pubblicitario moderno ed interattivo che, oltre a coinvolgere l'Italia, coinvolgerebbe anche i comuni viciniori.

Ci siamo sempre lamentati che gli alberghi mancano, ora cominciano a fare "capolino", che il bed&breakfast si organizza sempre meglio ma il legame commerciale che incide sul movimento socio-economico è inesistente poiché inesistente è la programmazione turistica a 360° dell'Amministrazione preposta. Gli operatori nell'accoglienza sollecitati dall'Amministrazione pubblica avrebbero la spinta per organizzarsi in osmosi con le S.T.L. provinciali, con la "Riviera delle Palme" e il "Parco Piceno", senza trascurare altre strutture montane che accetterebbero di buon grado di remare dalla stessa parte.

Inoltre, quanti capitali naturalistici sono allo sbando perché sono solamente oggetto al massimo di disquisizioni distanti dalla realizzazione e che verranno erosi sicuramente da fattori naturali catastrofici?
Prendiamo così , a caso, l'oasi naturalistica della Sentina, comproprietari i Comuni di Ascoli e San Benedetto.

La Sentina è come una bella donna con due estetisti che si contendono il suo abbellimento con un progetto di qualificazione e sviluppo reale; nel laboratorio di questi due estetisti lavorano visagisti bravissimi oltre che di San Benedetto del Tronto e di Ascoli Piceno anche di Martinsicuro, di Teramo delle Regioni Marche ed Abruzzi che non aspettano altro che perseguire obiettivi europei per attuare un programma di intervento su questa zona.

La Sentina tutti la vogliono ma nessuno la prende in cura: ora meno che mai il Comune di San Benedetto del Tronto ha i suoi problemi amministrativi ed assessorili, il Comune di Ascoli è sempre sotto esame. Si prevede quindi che verrà reinserita nel solito calderone delle promesse pre-elettorali e delle bugie post-elettorali .

Sono certo, ogni tanto un esempio storico a mò di chiosa ci calza a pennello, molti amministratori ricorderanno la figura di un vecchiettino simpaticissimo che quando la Samb giocava al Ballarin si posizionava dietro la porta della Sambenedettese e se la Sambenedettese andava per caso sotto di un goal cominciava ad urlare coinvolgendo tutti gli sportivi "Svegliatevi, svegliamoci!", quasi sempre la Samb tirava fuori una giusta dosa di adrenalina e per merito di questi incoraggiamenti minimo pareggiava oppure vinceva.

Sarebbe il  caso di scrivere a "Chi l'ha visto?" per rintracciare questo vecchiettino che ormai ci guarderà dal cielo e che, sicuramente, se glielo chiedessimo, verrebbe di buon grado a pungolare i nostri amministratori che, spinti da questi inviti onesti e convinti, lasciarebbero per un momento il concetto "poltrona" e si impegnerebbero per il concetto "infrastrutture" (vedi anche Sentina).

Così può cambiare la faccia della situazione economica e soprattutto turistica del nostro territorio; gli obiettivi, ripeto,  vanno centrati, parlare di "golf" o di altri sport da esercitare in zona Sentina solo per soddisfare pochissime persone sicuramente "puzza" di "flop" anticipato, diversamente percorrendo progetti intelligenti e sociali gli investimenti, a cui non bisognerà guardare tanto per il sottile misurandoli come se fossero delle elemosine, rientreranno come una pioggia benefica sul comprensorio territoriale.