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Lo sapevate che la Samb non è andata in serie B per un...Cappello?

| " A quando la B per noi? Se Gaucci non ci abbandonerà, anche quest'anno".

di Veleno

Il titolo non vuole sottintendere un scoop. E' semplicemente la solita riflessione filosofica fatta all'ombra del apanno, sorseggiando la limonata ghiacciata.

Avrete sicuramente sentito parlare del pasticciaccio della Federcalcio e della Covisoc.

Ebbene questo rende chiaro il quadro della situazione: il calcio, come evento sportivo, è finito. Ora è tutto business, affari tradotto in italiano. Riuscire a far avere una fedjussione in extremis significa far incassare all'intermediario introno a 250 mila euro. Bruscolini se paragonati ai milioni di euro che girano per il rilascio delle fidejusioni e agli indebitamenti delle società di calcio. 

E' evidente che in quel tritume di euro, le squadre potenti, che muovono grandi affari ,possono avere favori politici,in senso lato. Cioè manovrano bene politici veri,  riescono ad avere autorevolezza nel consiglio di lega, riescono ad avere "simpatie" arbitrali e lamentarsi se non le hanno, possono aspirare a grandi mete.

E ora mettiamo la Samb in tutto questa Babele e rileggiamo la sua storia più recente.

Facile capire che la sfortunata retrocessione dalla B, per un rigore fallito al 90', fece perdere "potere" al gruppo Zoboletti. La successiva venuta del finanziere Venturato la risollevò momentaneamente, fino a quando capirono che di mezzi finanziari veri ne aveva pochi, quindi l'onta della caduta tra i dilettanti.

L'essere riusciti, con sforzi sovrumani e in nome del nostro passato, a rimettere il piede in C2,  non bastava. Se non fosse arrivato il vulcanico, danaroso e potente Gaucci saremmo rimasti in eterno in purgatorio,con lui, nel campionato scorso, la B era divenuta una realtà.

Mai, però, fare i conti senza l'oste. L'oste dell'occasione era il presidente del Pescara Sibilia, ben introdotto anche lui, che non era riuscito a piegare, per un soffio, la supercorazzata Avellino.

Tutta qui la nostra sfortuna. Sibilia, perso il primo posto, ha messo il...cappello sulla seconda poltrona, ricordando all'olimpo del calcio che Gaucci,con il suo Catania, aveva già avuto la promozione in B ai danni del Pescara (polemiche sullo spareggio Catania-Pescara campionato 2001/2002)

Quindi la Samb ha mancato la B per un...cappello.

Inutile piangere sui rigori plateali non concessi e sulle reti annullate ma, evidentemente, regolari. Le polemiche successive si sono subito placate. Non era il caso di insistere. Lo ha capito anche Gaucci che non si è scaldato molto.Tra potenti gentiluomini si fa così:una volta a me, una volta a te.

A quando la B per noi? Se Gaucci non ci abbandonerà, anche quest'anno. Quando sor Luciano deciderà di non abbandonarci?Quando San Benedetto del Tronto otterrà il rating AAA cioè passerà  da piazza interessante a piazza  interessantissima. Vedi trasformazione del Riviera delle Palme in Rocca dei Gaucci. Vale la pena?
Ai posteri l'ardua sentenza. 

 

 

 

 

 

Il titolo non vuole sottintendere un scoop.E' semplicemente la solita riflessione filosofica fatta all'ombra del capanno,sorseggiando la limonata ghiacciata.

Avrete sicuramente sentito parlare del pasticciaccio della Federcalcio e della Covisoc.

Ebbene questo rende chiaro il quadro della situazione:il calcio come evento sportivo è finito.Ora è tutto business ,affari tradotto in italiano.Riuscire a far avere una fedjussione in extremis significa far incassare all'intermediario introno a 250 mila euro. Bruscolini se paragonati ai milioni di euro che girano per il rilascio delle fidejusioni e agli indebitamenti delle società di calcio. 

E' evidente che in quel tritume di euro,le squadre potenti, che muovono grandi affari ,possono avere favori politici,in senso lato.Cioè manovrano bene politici veri,  riescono ad avere autorevolezza nel consiglio di lega, riescono ad avere "simpatie" arbitrali e lamentarsi se non le hanno,possono aspirare a grandi mete.

E ora mettiamo la Samb in tutto questa Babele e rileggiamo la sua storia più recente.

Facile capire che la sfortunata retrocessione dalla B,per un rigore fallito al 90', fece perdere "potere" al gruppo Zoboletti.La successiva venuta del finanziere Venturato la risollevò momentaneamente ,fino a quando capirono che di mezzi finanziari veri ne aveva pochi,quindi l'onta della caduta tra i dilettanti.

L'essere riusciti ,con sforzi sovrumani e in nome del nostro passato, a rimettere il piede in C2, non bastava.Se non fosse arrivato il vulcanico , danaroso e potente Gaucci saremmo rimasti in eterno in purgatorio,con lui ,nel campionato scorso,la B era divenuta una realtà.

Mai ,però,fare i conti senza l'oste. L'oste dell'occasione era il presidente del Pescara Sibilia,ben introdotto anche lui, che non era riuscito a piegare,per un soffio,la supercorazzata Avellino.

Tutta qui la nostra sfortuna. Sibilia, perso il primo posto,ha messo il...cappello sulla seconda poltrona,ricordando all'olimpo del calcio che Gaucci,con il suo Catania,aveva già avuto la  promozione in B ai danni del Pescara (polemiche sullo spareggio Catania-Pescara campionato 2001/2002)

Quindi la Samb ha mancato la B per un...cappello.

Inutile piangere sui rigori plateali non concessi e sulle reti annullate ma ,evidentemente, regolari.Le polemiche successive si sono subito placate.Non era il caso di insistere.Lo ha capito anche Gaucci che non si è scaldato molto.Tra potenti gentiluomini si fa così:una volta a me,una volta a te.

A quando la B per noi? Se Gaucci non ci abbandonerà, anche quest'anno.Quando sor Luciano deciderà di non abbandonarci?Quando San Benedetto del Tronto otterrà il rating AAA cioè passerà  da piazza interessante a piazza  interessantissima.Vedi trasformazione del Riviera delle Palme in Rocca dei Gaucci.Vale la pena?Ai posteri l'ardua sentenza. 

 

 

 

 

 

 

17/08/2003





        
  



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