Tribunale del malato: "L'ambulatorio di cure primarie non si tocca"
Fermo | Il coordinatore Bruno Nepi difende il nuovo servizio adiacente al Pronto soccorso del Murri: "Non toglie nulla ai medici di base, serve ai turisti e non residenti, ed a prescrivere medicinali urgenti in caso di chiusura degli ambulatori"
di Pierpaolo Pierleoni
A favore del nuovo servizio di guardia medica allestito nei pressi del Pronto soccorso di Fermo, ed oggetto di polemiche negli ultimi giorni, interviene il coordinatore del Tribunale per i diritti del malato Bruno Nepi.
"L'istituzione di tale ambulatorio di cure primarie - spiega il Tdm - è molto importante per tutta l'utenza che, da tempo, denuncia le numerose difficoltà che si presentano ogni qualvolta si deve ricorrere al medico di famiglia, principalmente perché spesso gli orari in cui questi è presente in ambulatorio non coincidono con gli orari di lavoro dell'utente. Utente che si vede costretto a rivolgersi al Pronto Soccorso, magari inappropriatamente. E proprio in quella occasione deve attendere per ore prima di essere visitato, magari perché in quel momento hanno prelazione le urgenze, e gli operatori, loro malgrado, fanno sempre la stessa domanda: "perché non andate dal vostro medico di famiglia? La risposta è sempre la stessa: "a quest'ora l'ambulatorio è chiuso oppure il medico è fuori per una visita o altro".
Situazioni capaci di creare notevoli disagi, che secondo Nepi, con il nuovo ambulatorio, vanno almeno parzialmente a sistemarsi. "In questi giorni sono pervenute nella nostra sede molte telefonate e presenze di utenti - spiega ancora Nepi - che hanno manifestato soddisfazione per l'iniziativa di aver istituito un ambulatorio di cure primarie "codici bianchi", chiedendo di non chiuderlo".
Un nuovo servizio, insomma, che secondo il Tribunale del malato fermano va difeso e conservato. "Ormai è assodato che le Aziende sanitarie nulla tolgono ai medici di famiglia. Pensiamo che l'ambulatorio per cure primarie "codici bianchi" serva per diversi motivi:per i pazienti per cure primarie con attesa indeterminata, per i turisti, gli stranieri e i non residenti, per la prescrizione di farmaci urgenti non da banco fuori dell'orario di ambulatorio,perché non sempre la guardia medica è presente".
"Proponiamo pertanto - conclude Bruno Nepi - che i medici di famiglia, la Direzione Generale e le Associazioni di tutela dei cittadini si riuniscano intorno ad un tavolo per superare l'empasse creatasi in questi giorni, ed elaborare un piano comune per far si che l'ambulatorio per cure primarie da progetto sperimentale addivenisca a forma istituzionalizzata e stabile per il territorio".
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19/08/2007
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