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Nicoletta Vallorani ha presentato il suo ultimo libro alla Palazzina Azzurra.

San Benedetto del Tronto | Un thriller che affonda le sue radici nella realtà sociale dei disagi metropolitani e nella tragedia delle guerre.

di Antonella Roncarolo

Nicoletta Vallorani in Palazzina Azzurra

Pubblico delle grandi occasioni quello della Palazzina Azzurra per la rassegna “Incontri con l’autore” promossa dall’Assessorato alla cultura in collaborazione con la libreria “La Bibliofila”.
Ospite della serata, condotta da Mimmo Minuto e Antonella Roncarolo, è stata la scrittrice Nicoletta Vallorani che ha presentato il suo nuovo libro, dal titolo “Visto dal cielo”, edito da Einaudi per la collana “Stile Libero”.
 
La Vallorani, nata a Offida come da lei precisato, vissuta a San Benedetto e da tempo residente a Milano, è docente preso l’Università Statale di Milano, traduttrice e scrittrice di romanzi. Tra i suoi libri, molti dei quali tradotti all'estero, ricordiamo “Il cuore finto di DR” (1993), vincitore del premio Urania mondatori, “Dentro la notte, e ciao” (1995), “La fidanzata di Zorro” (1996), “Cuore meticcio” (1998), “Le sorelle sciacallo” (1999), “Come una balena” (2000) ed “Eva” presentato l’anno scorso sempre alla Palazzina Azzurra.
 
Nel vivace dibattito che si è acceso durante piacevolissima serata, Nicoletta Vallorani dopo aver raccontato, senza naturalmente svelare il finale , la trama del suo romanzo thriller, ha sottolineato l’idea che l’ha spinta a scegliere ancora una volta la narrativa di genere.
 
“Volevo raccontare una storia metropolitana ambientata in un futuro ormai presente, scegliendo come protagonisti i giovani che sono al margine della società e dare voce alle vittime innocenti di tutte le guerre, cioè a tutti quei bambini e ragazzi che si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato e hanno perso la vita senza un perché”, ha raccontato la scrittrice al pubblico che la seguiva attento.
 
“Ho scelto la narrativa di genere perché è quella che conosco e che so scrivere e sono convinta che non si tratti di una letteratura minore, ma di un mezzo libero per comunicare ad un sempre più larga fascia di potenziali lettori.”
 
Il dibattito è poi proseguito su altri punti toccati nelle pagine del libro, dalla scuola della riforma, al linguaggio contaminato, all’amicizia, alla solidarietà e all’ironia che accompagna i personaggi della sua storia.
 

20/08/2004





        
  



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