Il materialismo cristiano e la bellezza nell'omelia del Vescovo.
| E' l'Omelia pronunciata dal Vescovo Gestori il giorno dell'Assunta, presso l'ex-galoppatoio, alla presenza di un folto gruppo di giovani di FidesVita e di tanti turisti.
di Pietro Pompei
L'attenzione del mondo laico su quanto la Gerarchia ecclesiastica, nelle diverse occasioni, esprime, è costante, specialmente quando tocca tematiche che vanno al di là del semplice ambito religioso.
I mass-media riportano, ogni domenica, l'incitamento del Papa all'Europa, affinchè non pensi al denaro e ai confini, ma "ridia speranza" ai poveri, disoccupati, malati, anziani, senza tetto ed emarginati.
Alcune omelie del nostro Vescovo toccano argomenti che meritano di essere portati alla conoscenza di un più vasto uditorio per l'incidenza che essi hanno sul sociale. Quella pronunciata il giorno dell'Assunta, presso l'ex-galoppatoio, alla presenza di un folto gruppo di giovani di FidesVita e di numerosissimi turisti, per i temi trattati, assume una particolare importanza:
" Il materialismo cristiano e la bellezza". Si avverte un linguaggio inusuale che, a primo acchito, potrebbe sembrare non confacente con quanto normalmente ci si aspetta da un Vescovo. "Festa antica e moderna dice Mons. Gestori quella dell'Assunzione di Maria in cielo". E dopo aver fatto un brevissimo accenno alla prima, sviluppa con dovizia di particolari, gli aspetti della seconda:"
Perché questa festa è moderna? Non c'è bisogno di insistere molto per comprendere come la nostra cultura sia molto materialistica e dimentichi spesso ciò che è spirituale. Molti sono arrivati a negare l'esistenza dello spirito, per sostenere che tutto è materia. Il consumismo è una manifestazione di questa mentalità , preoccupata solo di quanto è visibile e concreto e dimentica di quanto sfugge alla esperienza dei sensi".
Un altro segno negativo del materialismo lo individua nell'eccessiva e narcisistica attenzione al corpo che "non ci convince per tanti motivi, sempre più frequentemente va creando complessi di inferiorità, suscita attese vane, provoca depressioni, manda in crisi, illude e delude. Questo materialismo non sembra capace di dare quella gioia che si cerca e di far sentire persone realizzate".
Ecco il " sano materialismo cristiano" che si fonda proprio sull'Incarnazione del Figlio di Dio. "Gesù non fu un uomo finto
si è fatto uomo vero
e noi cristiani siamo per il rispetto massimo del corpo di ogni uomo, senza distinzione di razza, di ricchezza e di età". E il riferimento va agli immigrati e in questi giorni torridi, ai molti anziani che vivono la loro debolezza nell'indifferenza generale.
Nella festa della Madonna assunta in cielo, il Vescovo trova
" conferma altissima di questa nostra fede, che esalta il corpo e lo difende da ogni possibile manipolazione di carattere scientifico e da ogni strumentalizzazione di comodo". E certi limiti e certi comportamenti che la Chiesa suggerisce verso il nostro corpo, sono indice di rispetto "nella sua realtà e non vogliamo che alcune scelte vadano contro la sua natura e contro la dignità della persona".
Per quanto riguarda la bellezza, Mons. Gestori afferma:" Noi cristiani non siamo contro la bellezza delle cose e dei corpi. Anzi, potremmo dire di avere una spiccata attenzione per tutto ciò che è bello, perché la bellezza, ogni bellezza, anche quella corporea, è riflesso della bellezza piena che è in Dio. Noi siamo cultori di bellezza e la storia della Chiesa dice come l'arte abbia trovato enormi possibilità ed ispirazioni profonde nella fede cristiana".
Ed aggiunge: "Quando ravvisa che la bellezza viene strumentalizzata per altri fini e quando constata che viene privata della sua limpidezza, allora insorge e reagisce. Il cristianesimo è strenuo difensore della bellezza, della sua realtà e della sua automia". E qui non poteva mancare un riferimento alla pubblicità, a certi spettacoli "privi di buon senso e di buon gusto, prima ancora di essere privi di moralità".
Di fronte a questo particolare ed attento uditorio, Mons. Gervasio Gestori tesse l'elogio della bellezza:" La bellezza vera non è mai immorale, la bellezza autentica è capace di conquistare e di commuovere, la bellezza vera esalta e dona speranza. La bellezza non è mai distaccata dalla verità delle cose e delle persone. E quindi, anche la bellezza della persona è qualcosa di unitario, che comprende gli occhi, il gesto, il parlare e il pensare, il corpo e la sua anima. La bellezza è materiale, ma è soprattutto spirituale, capace di abbagliare lo sguardo, ma anche di affascinare la mente ed elevare l'animo".
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23/08/2003
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