Stagione di caccia 2005/2006
Ascoli Piceno | Le difficoltà dei cacciatori dopo la pubblicazione del calendario venatoria da parte della Regione Marche
di Vittorio Santori
Si rinnova, anche questanno , il triste rituale della morte di uno sport che prima di ogni altro, ha origini e tradizioni con la venuta delluomo sulla terra. Il calendario venatorio regionale, pubblicato senza neppure essere discusso in commissione, con linguaggio e tecnica degni dei più esperti ingegneri, induce il cacciatore a misurare lestenzione boschiva del luogo ove si trova perché se superiore a mq. 2000 in quella zona è vietata la caccia alle specie in deroga.
Ancora una volta i cacciatori della regione sono stati costretti a versare il contributo allATC di competenza entro il 30 Maggio senza conoscere il contenuto del calendario venatorio e, addirittura se le specie alle quali il cacciatore è interessato, siano cacciabili.
Ancora una volta viene indicata come specie cacciabile dal 3 Settembre la tortora pur sapendo che la stessa da oltre 15 giorni ha migrato verso i paesi africani.
Ancora una volta il Calendario venatorio viene pubblicato senza tenere in alcun conto gli interessi dei cacciatori marchigiani e quindi senza concertare con la regione Puglia e la regione Abruzzo laccesso di questi negli ATC delle menzionate regioni per la sola caccia alla selvaggina migratoria.
E di questi giorni infatti la notizia che il calendario venatorio della regione Puglia consente il rilascio di autorizzazioni agli extra regionali solo nei limiti del 4% delle autorizzazioni degli anni pregressi e ciò senza alcuna motivazione.
Il cacciatore è oggi preda dellincuria delle amministrazioni regionali verso tale sport e spesso anche vittima di limitazioni illegittime ed immotivate allesercizio della caccia alla selvaggina migratoria che non è, si badi bene, proprietà dello Stato come la Legge 157/92 con una finzione giuridica ha voluto qualificare nonostante levidente mancanza della condizione di possesso, per far scaturire a carico dei cacciatori inadempienti la sanzione penale del furto aggravato, ma un bene soggetto a tutela.
Confido in una riforma seria della citata Legge che tanti danni ha fatto ai cacciatori ed alla selvaggina: ricordo qui lobbligatorietà del contributo allATC di residenza per la caccia alla migratoria mentre gli stessi ATC nulla hanno investito per il ripristino delle zone umide, per la reintroduzione di piantagioni ed arbusti nei terreni, per vere colture a perdere e per l abolizione delluso dei veleni in agricoltura. In alternativa, però gli ATC hanno uffici, segretarie, automezzi , soldi liquidi sui c/c. Tutto grazie al versamento dei cacciatori.
Alla regione Marche rivolgo linvito ad attivarsi per rimuovere la prevenzione concettuale e politica frapposta dalla Regione Puglia all esercizio della caccia alla selvaggina migratoria da parte dei cacciatori non residenti già oberati dal rispetto di norme e restrizioni più pesanti rispetto agli altri paesi Europei.
Agli amici e colleghi cacciatori rivolgo il tradizionale in bocca al lupo promettendo battaglia nella sede regionale affinché la caccia torni ad essere considerata alla stregua di ogni altro sport .
*Cons. Regionale
Ancora una volta i cacciatori della regione sono stati costretti a versare il contributo allATC di competenza entro il 30 Maggio senza conoscere il contenuto del calendario venatorio e, addirittura se le specie alle quali il cacciatore è interessato, siano cacciabili.
Ancora una volta viene indicata come specie cacciabile dal 3 Settembre la tortora pur sapendo che la stessa da oltre 15 giorni ha migrato verso i paesi africani.
Ancora una volta il Calendario venatorio viene pubblicato senza tenere in alcun conto gli interessi dei cacciatori marchigiani e quindi senza concertare con la regione Puglia e la regione Abruzzo laccesso di questi negli ATC delle menzionate regioni per la sola caccia alla selvaggina migratoria.
E di questi giorni infatti la notizia che il calendario venatorio della regione Puglia consente il rilascio di autorizzazioni agli extra regionali solo nei limiti del 4% delle autorizzazioni degli anni pregressi e ciò senza alcuna motivazione.
Il cacciatore è oggi preda dellincuria delle amministrazioni regionali verso tale sport e spesso anche vittima di limitazioni illegittime ed immotivate allesercizio della caccia alla selvaggina migratoria che non è, si badi bene, proprietà dello Stato come la Legge 157/92 con una finzione giuridica ha voluto qualificare nonostante levidente mancanza della condizione di possesso, per far scaturire a carico dei cacciatori inadempienti la sanzione penale del furto aggravato, ma un bene soggetto a tutela.
Confido in una riforma seria della citata Legge che tanti danni ha fatto ai cacciatori ed alla selvaggina: ricordo qui lobbligatorietà del contributo allATC di residenza per la caccia alla migratoria mentre gli stessi ATC nulla hanno investito per il ripristino delle zone umide, per la reintroduzione di piantagioni ed arbusti nei terreni, per vere colture a perdere e per l abolizione delluso dei veleni in agricoltura. In alternativa, però gli ATC hanno uffici, segretarie, automezzi , soldi liquidi sui c/c. Tutto grazie al versamento dei cacciatori.
Alla regione Marche rivolgo linvito ad attivarsi per rimuovere la prevenzione concettuale e politica frapposta dalla Regione Puglia all esercizio della caccia alla selvaggina migratoria da parte dei cacciatori non residenti già oberati dal rispetto di norme e restrizioni più pesanti rispetto agli altri paesi Europei.
Agli amici e colleghi cacciatori rivolgo il tradizionale in bocca al lupo promettendo battaglia nella sede regionale affinché la caccia torni ad essere considerata alla stregua di ogni altro sport .
*Cons. Regionale
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23/08/2005
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