In occasione dell' Opera Shakespeariana, Macerata è stata pronta ad accogliere molti spettatori ed infatti il -tutto esaurito- ne è stata la conferma.
La rivisitazione della drammaturgia elaborata da Verdi ha fatto sì che le inquietudini interiori dei personaggi, nei quali si annida l'eterno conflitto ra bene e male,trovasse l'opportunità di mettere in risalto il meccanismo del potere folle del comando.

Il protagonista trae un'incredibile forza che lo spinge ad annientare i suoi rivali per la conquista del trono.Macbeth e la sua lady agiscono con freddezza e in modo spietato compiono un atto di supremazia:l'atto di raggiungere o meglio conquistare il potere.

La figura del Macbeth è determinante anche nei momenti di maggior sconforto, di abbattimento e lei, la Lady riesce ad avere una tale influenza psicologica in lui costringendolo a commettere omicidi.

Le due personalità messe in evidenza: l'una dalla voce del baritono Vittorio Vitelli e l'altra dalla voce del soprano Olha Zhuravel rispondono a delle precise modalità esecutive.

Il baritono raggiunge  toni che incutono timore e che sono richiamati sull'interpretazione di acuni passaggi a cui Verdi si è ispirato affichè fossero risaltati attraverso l'amplificazione della forza , la determinatezza dell'agire e il peso di una coscienza omicida. Il soprano si limita ad avere una voce cupa a tratti diabolica ed espressione della follia che la porterà alla morte ,quale conseguenza della sua sfrenata ambizione.

A completare  il quadro artistico subentrano in varie fasi della tragedia le streghe con i loro riti e le loro profezie nelle quali i crudeli protagonisti si evidenziano con determinazione in una Scozia oppressa dalla tirannia del perfido Macbeth.

Il regista, nonchè anche scenografo e costumista, Pier Luigi Pizzi coadiuvato dal coreografo Gheorghe Iancu, ha saputo intagliare un capolavoro davvero sorprendente regalando al pubblico una visione dell'opera shakspeariana  del tutto lineare supportata anche da tonalità accentuate e da tinte piuttosto forti.