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Ascoli: le rotatorie così non vanno

Ascoli Piceno | L'associazione Amici della Bicicletta, con lettera protocollata il 17/8/2007 indirizzata agli amministratori cittadini esorta l'Amministrazione a mettere in sicurezza le attuali rotatorie e critica le scelte progettuali adottate per le stesse.

A proposito di rotatorie, l'associazione Amici della Bicicletta, con lettera protocollata il 17/8/2007 indirizzata al Sindaco di Ascoli Piceno Piero Celani, al responsabile dell'ufficio Lavori Pubblici e al responsabile dell'ufficio Traffico , esorta l'Amministrazione Comunale a mettere in sicurezza le attuali rotatorie e critica le scelte progettuali adottate per le stesse.

"Se ben progettate - scrivono gli AdBascoli - comportano sicuramente un miglioramento della sicurezza stradale: il traffico è più fluido, si sta meno tempo in coda, costringendo tutti i veicoli a rallentare e, all'occorrenza, a fermarsi in prossimità della rotatoria forzandoli a percorrere una traiettoria non rettilinea.

Purtroppo ad Ascoli l'obiettivo della fluidificazione del traffico ha finito per risultare prevalente, specie là dove la rotatoria ha consentito di eliminare la regolazione semaforica.

Va infatti osservato che questo obiettivo ha messo in ombra la finalità di agevolare la mobilità debole costituita da pedoni e da ciclisti. In particolare l'assenza o la non segnalazione di attraversamenti pedonali in prossimità delle rotatorie, rischia di dimostrarsi più rischiosa dell'attraversamento semaforico.

Altro punto: una rotatoria deve indurre un rallentamento a chi la incrocia e lo deve fare non tanto tramite la segnaletica stradale, quanto per le sue caratteristiche progettuali.

Se però una delle corsie lambisce solo tangenzialmente la rotatoria, l'effetto di riduzione della velocità viene vanificato e si possono generare situazioni molto pericolose.

Purtroppo dobbiamo constatare che gran parte delle rotatorie sorte in città negli ultimi tempi non rispettano tali regole fondamentali: passaggi pedonali assenti o non segnalati e corsie che invece di convergere verso il centro dell'anello risultano tangenti ad esso senza indurre un rallentamento. Ciò è un pericolo.

Qualche esempio:
- rotonda presso il centro commerciale "Al Battente": per chi proviene dalla città ed è diretto verso la zona industriale, tale rotatoria è come se non esistesse, infatti la corsia lungo questa direzione, risulta dritta e tangente la rotatoria. Difficile, per chi la percorre, rendersi conto di dover dare la precedenza a chi è già in rotatoria...
- rotonde presso ipermercato "CityPer": per chi proviene dallo Stadio le due rotatorie rimangono decentrate verso sinistra e, a parte una leggera chicane , si possono affrontare con un minimo rallentamento. Frenate e inchiodate sono la norma quando ci sono auto già dentro la rotatoria...
- rotonda presso il mattatoio comunale: questa volta a non essere "frenati" sono gli automobilisti diretti in città. Anche in questo caso la corsia rimane tangente la rotatoria invece che diretta verso il centro: il risultato è che la si percorre senza alcun rallentamento.
In tutti e tre i casi i passaggi pedonali sono assenti o mal segnalati.

Vien da se il sospetto che il tecnico incaricato alla progettazione, si sia ispirato alla vecchia e problematica rotatoria di Piazza Giacomini in prossimità del Ponte di Campo Parignano.

Chiediamo quindi, almeno per le prossime che verranno realizzate, il rispetto delle norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali (DM 19 aprile
2006).

Oltre a questo riteniamo che per le rotatorie esistenti, debbano essere prese soluzioni che rendano possibile il passaggio in sicurezza dei pedoni tramite passaggi pedonali rialzati costruiti con materiale diverso dal normale asfalto stradale.

 

30/08/2007





        
  



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