Sono allarmanti e preoccupanti i dati che ci arrivano dalla Regione Marche, circa l'andamento turistico di Fermo. Una crisi evidente e oggettivamente ufficializzata dai numeri che sono inconfutabili. Secondo il Movimento turistico registrato nel comune di Fermo nei mesi GENNAIO - GIUGNO ha fatto registrare un - 5,70% negli arrivi e un -11,87% nelle presenze (segno evidente di un processo di destagionalizzazione che non è stato assolutamente individuato) nel periodo MAGGIO - GIUGNO (periodo stagionale) il dato è di -2,46% negli arrivi e del -18,44% nelle presenze.

Un risultato che non lascia spazio ad altro commento se non quello di decretare una crisi che nessuno può negare a difesa di un operato che probabilmente c'è pure stato ma che non ha sortito gli effetti sperati. La stagione in corso deve procedere senza scossoni (nella speranza che quei dati diventino meno catastrofici), ma noi come Assoturismo-Confesercenti chiediamo sin da subito l'avvio di un tavolo di concertazione (unità di crisi) che:

a) realizzi uno studio dettagliato sul turismo e sui turismi di fermo;
b) individui successive soluzioni da applicare

Il modo di fare turismo è cambiato, afferma il segretario di Assoturismo Camillo Di Monte, il tempo del dilettantismo è finito, la concorrenza non è più dietro l'angolo, i nostri competitori hanno preparato bene le loro armi ed ora hanno iniziato a sferrare l'attacco.

Con i campanilismi si sta uccidendo una delle più forti economie del Piceno e d'Italia (il Ministro delle attività produttive Marzano ha indicato nel 15% l'incidenza del settore sul PIL).
Il tempo perso in questi mesi per la costituzione dei sistemi turistici (ancora orfani di un adeguamento normativo regionale), sulle loro composizioni non ha fatto altro che concedere ampi spazi di manovra a quelli che oggi possono godere di un risultato positivo; eppure la crisi non è generalizzata infatti la Provincia di Ascoli Piceno (in generale) può contare su un +2,47% negli arrivi e su un +2,54% nelle presenze.

Un segnale ulteriore di un problema localizzato su una città che non può più permettersi di rimanere al palo a guardare, altrimenti le imprese del ricettivo alberghiero ed extra alberghiero rischiano l'immobilismo.