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Fermo Pesca un danno per pesca, commercio e turismo!

San Benedetto del Tronto | Di Monte:"E' un mare a metà! Sembra essere questa l'esclamazione del turista giunto a San Benedetto del Tronto".

di Camillo Di Monte

E' un mare a metà! Sembra essere questa l'esclamazione del turista giunto a San Benedetto del Tronto, perché chi lo fa, oltre al desiderio di tuffarsi al riparo dal caldo, gradisce degustare la nostra tipicità enogastroinomica basata sul pesce, su quel pesce che tutta Italia ci invidia e che può essere catalogato tra i più saporiti in assoluto.

Davvero un danno diffuso, quello del fermo biologico che non tiene conto dell'economia degli operatori che si trovano a dover sospendere la propria attività nel  mese più importante dell'anno.
Il danno è senza dubbio esteso a tutti gli operatori turistici, con grave caduta d'immagine promozionale. Ogni anno giriamo l'Europa per proporre i piatti tipici come il brodetto alla sambenedettese, il rospo ed altre leccornie e poi alla resa dei conti siamo impossibilitati a rispondere a quanto promesso.

Una promozione in negativo che danneggia e non poco la nostra Riviera. Il problema è dunque diffuso considerato che va condiviso tra: pescatori, ristoratori, albergatori, concessionari di spiaggia etc. Ecco perché sento il dovere di dover lanciare un messaggio che sia di responsabilità. Quali risposte diamo agli operatori turistici, oberati da oneri e decapitati della "materia prima"? E' sconvolgente dover pensare ad un provvedimento di questo tipo in nel periodo estivo, rischiamo davvero troppo, ma forse la tipicità (anche quella artigianale) è un concetto che non ci interessa!

Visto che nei mercatini (che si "spacciano" per tipici), troviamo oggetti indiani, chincaglierie giapponesi o addirittura cartoline di altre località italiane (altro argomento da affrontare con dovizia di particolari) perché snaturarci anche a tavola che è la vera immagine del nostro Paese, rischiando di far divenire il piatto tipico locale, il prosciutto e melone?.

Il pesce dell'adriatico, e i piatti tipici che da esso derivano, meritano una più attenta tutela ed una  maggiore attenzione se davvero vogliamo arrivare alla definizione di "d.o.c. e d.o.p" (come altri prodotti tipici tipo il lardo di colonnata o il formaggio di fossa); occorre un maggior dialogo preventivo con le categorie. 

07/08/2003





        
  



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