Uno spettacolo indegno, in barba alle minime misure di sicurezza e capace di rovinare quanto possa esserci di gradevole in un incontro di wrestling. A tanto si è ridotta la serata che si è svolta al Palasavelli ieri sera, organizzata da Proposte Pubblicità e Tvb Produzioni e che mirava a portare in città il Wrestling nazionale ed internazionale. Un buco nell’acqua aggravato ancora di più dall’epilogo della serata. Buco nell’acqua già a giudicare dal pubblico presente nel palazzetto, risultato semivuoto.

 

Dopo un avvio che ha fatto divertire, con due incontri sul ring che – niente da dire circa la preparazione atletica dei contendenti – ha messo alla luce tutti i limiti di incontri più spettacolari che violenti, si è arrivati ad una pausa forzata dovuta a “problemi tecnici con il ring”.

Ring inutilizzabile dunque. E mentre gli atleti sono scesi tra il pubblico per autografi e foto – pubblico costituito per la gran parte da bambini – gli organizzatori hanno comunicato che la serata sarebbe stata riproposta il 3 settembre visto che era impossibile procedere. Malgrado ciò, però, si sarebbe proseguito con le esibizioni dei lottatori stranieri che si sarebbero battuti a terra, tra la gente.

 

Detto fatto. Hanno iniziato le uniche due donne in scaletta – Wesna e Blue Nikita – che hanno subito dato l’idea di quanto potesse essere pericoloso uno spettacolo concepito a pochi centimetri dal pubblico. Ecco dunque sedie in testa, l’una o l’altra lottatrice scaraventata sulle ringhiere di protezione andare a finire tra il pubblico, e giù botte da orbi a pochi centimetri dagli occhi degli spettatori che, lo ricordiamo, erano principalmente bambini. E non è bastato che una delle due lottatrici sia rimasta a terra tanto da richiedere l’intervento dei sanitari ma si è proseguito con due energumeni di oltre cento chili di peso – basta pensare che si trattava di Joe Legend – che hanno alimentato, si, l’entusiasmo del pubblico che attendeva nomi americani sul ring, ma che se le sono date di buona ragione tra un pubblico che correva a destra e a sinistra, scappava e si riavvicinava – perché c’è da dire che qualcuno ha anche gradito! – per essere il più possibile vicini ai lottatori.

 

E senza contare che qualche bambino se ne scappava via piangendo.

 

L’organizzazione ha voluto proseguire, le forze dell’ordine non hanno mosso un dito malgrado qualcuno degli agenti in servizio scuotesse la testa, i lottatori hanno fatto ciò per cui erano pagati e la serata è finita così, tra lo sdegno dei più e il visibilio di chi forse non ha ancora capito che lo spettacolo è tutt’altra cosa di ciò che si è visto ieri sera a Porto San Giorgio!