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Una proposta di Legge regionale di An utile per chi si reca in Istria e Dalmazia

Ascoli Piceno | La maggior parte dei marchigiani ignora l'origine italiana di tante localita' che sulle cartine geografiche vengono individuate esclusivamente con il nome slavo "attribuito" loro negli ultimi decenni.

di Guido Castelli *

Sono molti i marchigiani che in questi giorni si dirigono verso le coste croate ed istriane per trascorrere le meritate vacanze. La maggior parte di loro, tuttavia, ignora l'origine italiana di tante meravigliose localita' che sulle cartine geografiche e sui depliants turistici vengono individuate esclusivamente con il nome slavo "attribuito" loro negli ultimi decenni. In questo modo la citta' che per secoli e' stata Ragusa viene correntemente chiamata Dubrovnick mentre Lesina e' diventata Kvar e molti turisti che giungono a Zara sono ormai persuasi di visitare Zadar.

E' un po' come se, dovendoci recare nelle capitali di Francia e Germania, dicessimo di andare a Paris o a London. Anzi, a pensarci bene, e' molto piu' grave se consideriamo l'origine italianissima di quelle citta' adriatiche che sin sono viste "assegnare" nomi posticci inventati dai topografi slavi.

Ma la necessita' di riscoprire la toponomastica italiana delle localita' istriane e dalmate si ricollega anche all'esigenza di valorizzare la memoria culturale degli antichi legami che ci uniscono a quelle terre. Legami purtroppo sconosciuti ai molti turisti e pressoche' ignorati dalle giovani generazioni.

Nei secoli scorsi, in effetti, tra le Marche e le regioni dell'Adriatico orientale di cultura italiana sono intercorsi profondi rapporti di natura culturale, economica e sociale.

Il patrimonio architettonico ed artistico della nostra regione e' stato arricchito dal genio di maestri dalmati ed istriani. Il volto delle Marche sarebbe stato diverso senza l'opera di Luciano Laurana da Zara, artefice del Palazzo Ducale di Urbino, o di Giorgio da Sebenico che ad Ancona ha lasciato mirabili testimonianze dello stile tardo-gotico.

Lo stesso Carlo Crivelli, pur veneto di nascita, matura in Dalmazia le esperienze pittoriche che successivamente lo condussero ad Ascoli Piceno, Camerino e Loreto.

L'elencazione degli artisti e dei letterati che, soprattutto a partire dal XIV secolo, hanno contribuito a formare e diffondere una vera e propria cultura comune tra le popolazioni di lingua italiana del "sinus adriaticus" potrebbe essere vastissima. Ma le influenze reciproche non riguardano solo l'arte e la cultura. Esse infatti sono frutto di un interscambio continuo e sistematico di relazioni di natura commerciale, religiosa e professionale. Le stesse che Sergio Anselmi ha avuto modo di narrare nelle sue "Storie di Adriatico". Episodi quotidiani che esprimono il senso di una comune identita' che rileva anche sotto il versante di quella che Braudel definiva "civiltà  materiale".

Le vicende storiche susseguitesi nei secoli e conclusesi nel novecento hanno voluto che proprio nelle Marche, con il trattato di Osimo del 10 novembre del 1975, fosse siglato l'atto finale del processo di separazione delle popolazioni istriane e dalmate dalla madre patria italiana.

Si tratta anche questa, purtroppo, di una storia poco conosciuta che le istituzioni, Regione e Provincia in primis, dovrebbero contribuire a divulgare. Per questa ragione ho proposto un legge regionale finalizzata a promuovere una sempre maggiore consapevolezza della ''identità"  culturale che lega le Marche alla area giuliano-dalmata, valorizzando la conoscenza della storia e lo studio del patrimonio culturale frutto dei secolari rapporti tra le due sponde dell' Adriatico.

La Legge prevede la programmazione di iniziative concrete da adottare per la conoscenza della "Cultura Adriatica" avvalendosi della collaborazione delle Istituzioni scolastiche e delle Università . Un articolo specifico e' dedicato all' adozione del glossario della toponomastica italiana delle località  istriane e dalmate che la Regione sara' impegnata a divulgare nelle scuole e negli ambiti culturali e turistici.

I turisti in procinto di partire per Curzola, Trau' e Lussino (korcula,Trogir,Losiny) possono fare richiesta del glossario. Potra' essere utile per sentirsi un po' a casa propria in quelle meravigliose localita'.

*cons.reg.le AN

09/08/2003





        
  



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