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Approvato il piano annuale per l'immigrazione

| ANCONA - La Giunta regionale, su proposta dell'assessore Ugo Ascoli, ha approvato il Piano annuale 2003 per il sostegno dei diritti degli immigrati.

La Giunta regionale, su proposta dell'assessore Ugo Ascoli, ha approvato il Piano annuale 2003 per il sostegno dei diritti degli immigrati, prodotto dell'integrazione fra le politiche sociali, del lavoro e formazione professionale e quelle della sanità, curate dagli specifici servizi regionali. Alla predisposizione ha collaborato anche l'Osservatorio Epidemiologico sulle Diseguaglianze (REM/ARS). 

Nell'ottica di superare le differenze di disagio degli immigrati sono necessari interventi  per evitare l'esclusione sociale. Il piano prevede interventi per l'inserimento non conflittuale e un percorso di cittadinanza, promuovendo la collaborazione tra Enti  Locali, Associazioni e Federazioni degli immigrati, per garantire la loro partecipazione  alle iniziative.

Sosterrà l'integrazione, intercultura e conoscenza della lingua italiana, i centri di accoglienza e dei servizi, oltrechè le  attività  proposte da Associazioni e Federazioni, più alcuni progetti sperimentali.
Il  programma regionale supporta le azioni dei Comuni e delle Comunità montane ricompresi nei 24 Ambiti Territoriali, utili a una politica integrata.

Alle Province spetta il coordinamento su: formazione,  promozione, monitoraggio e analisi, rapporto con il Terzo settore.
In particolare gli obiettivi previsti sono: il  diritto  all'integrazione,  all'educazione   interculturale, all'inserimento scolastico, all'apprendimento della lingua e all'alfabetizzazione, all'abitazione, all'accoglienza e presenza legale, favorendo la conoscenza delle normative. Ultimo obiettivo infine è il diritto  all'Associazionismo e alla partecipazione, in particolare delle donne.

Per le politiche attive del lavoro e della formazione sono stati inseriti all'interno dello specifico Piano di settore progetti quali: il Call Center Immigrati, con nuovi strumenti d'informazione e comunicazione; Inserimento lavorativo assistito, per l'inserimento a tempo determinato di giovani in situazione di disagio sociale con la formazione on the job; Badanti, che affronta la regolarizzazione e formazione delle lavoratrici presso le famiglie in attività di cura.

Per la sanità si fa riferimento al Piano regionale individuando i settori più delicati e diversificando gli interventi: 
  Immigrati e comunità zingare: miglioramento delle condizioni e tutela del diritto alla salute. Le azioni si sviluppano con accordi territoriali per prima e seconda accoglienza, miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie nei campi nomadi,  prevenzione e riduzione del disagio psichico e delle dipendenze patologiche (alcool), facilitazione d'iscrizione al Servizio sanitario nazionale e percorsi facilitati per l'accesso ai servizi.

Prostituzione e riduzione del danno sulla salute: lo sviluppo del raccordo tra la strada, i servizi e i percorsi di uscita (supporto sociale, legale, sanitario, abitativo, ecc.), l'offerta attiva per la tutela della salute e ancora i percorsi facilitati ai servizi sanitari.
Detenuti e tutela della salute, attraverso l'implementazione dell'assistenza sanitaria, la prevenzione e riduzione delle malattie infettive, della tossicodipendenza e delle patologie da autolesionismo.

Infine la povertà con interventi che mirano a contribuire all'attivazione della rete sociale di sostegno e ad attivare protocolli di intervento (es:l' abolizione di ticket) e interventi di promozione della salute.

 

Stanziamenti  Bilancio  anno  2003 Euro
 Risorse finanziarie per gli interventi a favore degli immigrati 
A)    Fondi regionali  (L.R. 2/98) 438.988,37
B) Quota del Fondo unico nazionale per le Politiche Sociali         ( da ripartire con successiva delibera) 127.468,54
C) Fondo Nazionale per le Politiche Migratorie anno 2000        (fondi non  utilizzati nell'anno 2000 da reimpiegare nel 2003) 7.385,96
TOTALE COMPLESSIVO 573.842,87

.   
Scheda sull'immigrazione nelle Marche
Le vicende storiche dell'immigrazione nelle Marche, incominciate circa venticinque anni fa , sono    andate sviluppandosi in quattro fasi principali.
Nella prima,  dalla metà degli anni '70 alla metà degli anni '80, non si registra una presenza significativa. Si tratta di studenti universitari, presenti anche per motivi politici. Gli insediamenti occupazionali avvengono in settori come la pesca o il turismo costiero.
La seconda  si attua a cavallo tra la seconda metà degli anni '80 e i primi anni '90 , in corrispondenza delle sanatorie: emerge un nuovo volto  che accentua la presenza per motivi di lavoro e la maggiore stabilità.
La terza  si delinea a partire dal 1993- 94 con un processo di radicamento del fenomeno migratorio e l'arrivo di famiglie intere, maggiore durata dei soggiorni e del tasso di attività.
Nella quarta  dalla fine degli anni '90, si assiste ad una ulteriore crescita tanto da arrivare nel 2000 ad un tasso di densità  (2,8%) superiore a quello nazionale (2,5%).
Nel corso dell'ultimo decennio  si é registrato un forte trend di crescita passando da poco più di 10 mila immigrati nel 1991 ad oltre 39 mila nel 2001, come risulta  dai dati ricavabili dal  Dossier Statistico 2002 - Immigrazione - della Caritas.
Le comunità più numerose sono quella albanese, marocchina e macedone.

09/08/2003





        
  



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