Il rogo del 30 agosto 2007 ha messo a dura prova il lavoro di pompieri e protezione civile ma anche il cuore di numerosi piccoli proprietari di terra e animali che hanno visto in poche ore bruciare tutto quello che avevano. Per alcune ore sono stati vissuti momenti di vero e proprio terrore e la rabbia di alcuni contadini è esplosa forte e cieca: le loro invettive sono state rivolte verso i mezzi antincendio, ritenuti insufficienti e tardivi nell'intervento.

"Ma i fatti parlano di immediatezza di interventi e soccorsi: autorità locali, Guardia Forestale, Vigili del Fuoco e volontari della Protezione Civile, hanno dimostrato la massima efficienza operativa sul campo" - tengono a precisare sul posto, l'assessore all'ambiente del Comune di Teramo, Raimondo Micheli e Maurizio Brucci, assessore con delega alla protezione civile che hanno rassicurato la popolazione e relazionato i danni al sindaco di Teramo Gianni Chiodi, di rientro dalla vacanza a Parigi. Tre abitazioni sono state evacuate per precauzione.

Chiusa per un'ora e mezza l'A24 in uscita e entrata a Teramo con uscita obbligatoria a Basciano. Un elicottero dei Vigili del fuoco ha effettuato alcuni lanci d'acqua. Insoddisfatta la richiesta d'intervento del Canadair per spegnere le fiamme che si sono levate minacciose alla periferia della città.

Quanto ai velivoli antincendio non è stato possibile utilizzarli per la concomitante emergenza incendi nel Chietino. I lanci tentati dall'elicottero dei vigili del fuoco - che pescavano acqua nel vicino lago Cardeli - sono stati poco efficaci per l'alta colonna di fumo che impediva la migliore visibilità e la possibilità al velivolo di volare a bassa quota sui roghi.