"Iago" è una riscrittura del celeberrimo Otello di Shakespeare, o meglio un modo diverso di suonare parti del testo. In trench nero, camicia bianca e cravatta, l'attore Roberto Latini esordisce circumnavigando la platea. Iago resta sempre al centro della scena, come fosse un regista.

Dal testo originale sono estrapolati solo alcuni brani significativi: dalla scoperta da parte di Brabanzio del matrimonio di sua figlia con un nero, fino all'omicidio di Desdemonia che rivive in una triplica parossistica interpretazione.

Tutti questi estratti sono adagiati sulle ben congegnate musiche del co-regista Gianluca Misiti; l'attore se ne lascia trasportare e le domina, ne segue il ritmo con le battute e con le movenze. A suggellare l'alchimia tra testo, recitazione e musica, ci pensano le luci dinamiche e drammatiche di Max Mugnai.

Una nota di merito per Roberto Latini, a cui non mancano né la fisicità, né le doti vocali per farne un attore completo. Non è un caso se nel corso della rappresentazione smetta i panni di Iago per entrare in quelli degli altri caratteri, mentre un doppio microfono distorce elettronicamente alcune voci, con effetti anche comici.

Fortebraccio Teatro, compagnia riconosciuta dal Ministero per le Attività Culturali dal 1999, è formata da Roberto Latini, Gianluca Misiti e Max Mugnai. Ultime produzioni: "Ubu incatenato" (2005), "Buio Re. Da Edipo a Edipo in radiovisione" (2003).