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Sanità: Gaspari pone il veto

San Benedetto del Tronto | “No all’area vasta allargata a Fermo, destinata a livellare l’indebitamento degli altri ospedali”.

Giovanni Gaspari

Non usa mezzi termini il sindaco Giovanni Gaspari in termini di sanità e si dice pronto a votare a favore della mozione presentata dal consigliere finiano Giorgio De Vecchis, nella quale si impegna l'amministrazione a prendere atto delle criticità presenti al Madonna del soccorso.

Quindi un secco "no" a un'Area vasta che, oltre ad Ascoli, inglobi anche Fermo.
"Credo sia l'unica realtà sanitaria - afferma il primo cittadino - che comprenda due province diverse come quella di Ascoli e Fermo. Mi sembra troppo vasta un'Area del genere. Anche perché il flusso di mobilità è presente tra Ascoli e San Benedetto, ma non tra questi due nosocomi e quello fermano. Sono pochi coloro che dal Sud delle Marche si recano al Murri per curarsi. Inoltre ci troviamo in una situazione in cui sia il Mazzoni e che il Murri sono fortemente indebitati, a differenza del Madonna del soccorso, e creare un'Area vasta a tre significherebbe utilizzare la Riviera per livellare i debiti degli altri. Noi siamo la Zona peggio trattata, mentre le nostre spese devono solo crescere. Basti pensare che abbiamo un costo di 1600 euro pro capite a differenza dei 2.200 delle altre Zone".

Così San Benedetto non ci sta a dover condividere primari e servizi non solo con Ascoli, ma anche con Fermo. Di questo e altre problematiche Gaspari ha discusso nei giorni scorsi prima con un incontro svoltosi con il direttore della Zona 12 Antonio Maria Novelli e con i dirigenti delle aree vaste, così come gli stessi temi saranno portati al tavolo della Conferenza dei sindaci che si terrà venerdì prossimo in Comune.

Sono tante le questioni aperte ad iniziare dai primariati rimasti scoperti. Ad oggi sono cinque le figure apicali di altrettanti reparti vacanti, Chirurgia, Ortopedia, Laboratorio analisi, Pediatria e Gastroenterologia. A questo se ne starebbero per unire altri due con Neurologia e Fisiatria, entrambi con dottori che stanno per andare in pensione, anche se per quanto riguarda il dottor Luigi Curatola, già avrebbe ricevuto il nulla osta della Regione per rimanere al comando della Neurologia, anche al fine di attivare il nuovo reparto di Neurochirurgia.

Notizie confortanti arrivano da Gaspari che ha assicurato due nuovi primari di Ortopedia e Chirurgia entro l'anno, mentre per gli altri tre partirà la procedura a seguire. "L'assenza di cinque primari è una situazione non più tollerabile - dichiara il sindaco - così come la carenza di personale e una seconda Postazione territoriale di emergenza (Potes). Allo stesso tempo verrà aperto il reparto di Neurochirurgia dando seguito alla delibera della Regione Marche". Inoltre Gaspari ha posto dei quesiti al dirigente e all'assessore regionale rispettivamente Carmine Ruta e Almerino Mezzolani su quello che dovrà essere il futuro del Madonna del soccorso.

Da anni si parla di Area vasta, poi sorpassata dall'Azienda unica ospedaliera, ma quale sarà il vero progetto per la Zona 12? "Ad oggi - spiega il primo cittadino - non abbiamo consapevolezza se l'Azienda unica sia la vera scelta su cui punta la Regione per il futuro sanitario del Sud delle Marche. Spero che negli incontri che avremo prossimamente anche con il direttore dell'Asur Piero Ciccarelli ci vengano date risposte esaurienti. Nel frattempo voterò a favore della Mozione presentata da De Vecchis che mi trova completamente d'accordo che pone l'attenzione su una situazione critica, è un vero grido di allarme su quanto vivendo il nostro ospedale e che non può più proseguire".

10/09/2010





        
  



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