Chiede solo di essere messo in condizione di lavorare. E lo chiede sulla base dell'assegnazione di una specifica autorizzazione ottenuta vincendo un preciso bando emesso dall'amministrazione precedente.

 

La situazione, però, da mesi non si sblocca.

 

"E' assurdo che un cittadino che chiede di lavorare non possa farlo per scontare gli errori o equivoci che vengono effettuati a livello amministrativo. Io non sto lavorando da nove mesi e pare che non ci sia la volontà di sbloccare la situazione. Intendo andare fino in fondo a far valere le mie ragioni anche con proteste palese".

E' un cittadino di Casette d'Ete, Ulderico Beato, a dire la sua in merito ad un'estenuante vicenda che lo ha indotto ad ipotizzare anche proteste palesi.

 

Beato è il rappresentante legale della società "Il Carrozzone" che è risultata assegnataria, con la precedente amministrazione, di un bando pubblico avente ad oggetto un'area attrezzata in località Brancadoro, a Casette d'Ete, da destinare all'installazione di una struttura per l'attività di alimenti e bevande.

 

"L'ufficio urbanistica del comune non ha ancora rilasciato la certificazione di agibilità richiesta sulla base di quanto indicato nel bando di cui risulto assegnatario, bando che risale al maggio 2004 - racconta Beato - e di conseguenza non posso procedere alla costruzione della struttura che mi permetterebbe di lavorare. Sono sorti continui problemi, diverse interpretazioni del bando… Vicende che non permettono di sbloccare la situazione. Secondo me manca la volontà di sbloccare la situazione e credo che per un ente pubblico, che dovrebbe andare incontro alle esigenze di chi ha la possibilità di svolgere un lavoro onesto, sia davvero assurdo. C’è un continuo rimpallo di responsabilità, nessuno prende una decisione ed ora, a ridosso della scadenza del termine utile per poter produrre la documentazione richiesta, chiedo una proroga e che l’amministrazione mi rilasci i provvedimenti necessari per procedere alla costruzione”.