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Giornata mondiale contro l’incenerimento dei rifiuti

| ANCONA - Scheletri, arcobaleni e un inceneritore fumante protagonisti della curiosa manifestazione

Stupore, curiosità e grande interesse per gli oltre 30 attivitsti di Greenpeace che stamattina ad Ancona hanno manifestato in piazza Roma, in occasione della Quinta giornata mondiale contro l’incenerimento dei rifiuti. Indossando le inconfondibili tute e mascherine si sono divisi in due gruppi: gli scheletri con chiari messaggi contro l’incenerimento e i suoi impatti sull’ambiente e la salute dei cittadini; gli arcobaleni con colorati messaggi a favore della riduzione, del riutilizzo, del recupero e del riciclaggio. Protagonista della dimostrazione, al centro della piazza, un inceneritore in miniatura, con tanto di fumo dalla ciminiera!

In poco più di un’ora oltre 200 le firme raccolte per la petizione lanciata da Greenpeace Italia e Rete Nazionale Rifiuti Zero per eliminare gli incentivi statali all’incenerimento dei rifiuti. Oltre a causare danni alla salute e all’ambiente, l’inceneritore è anche una truffa economica: nonostante il parere negativo della Commissione europea infatti, l’Italia ha assimilato i rifiuti alle fonti rinnovabili, destinando così anche all’incenerimento buona parte di quelle risorse che dovrebbero invece andare al solare, all’eolico e alle altre fonti veramente rinnovabili.

Numerose le persone che hanno chiesto chiarimenti su come stanno le cose in provincia di Ancona. “Protestiamo anche qui - afferma Emanuele Bianconi, coordinatore del gruppo locale di Ancona di Greenpeace - perché l’incenerimento è il rischio a cui andremo presto incontro se non si mettono subito in campo le azioni per ridurre la produzione e aumentare la raccolta differenziata dei rifiuti, ancora ferma a un misero 17%. L’esperienza dimostra che solo con la raccolta separata dell’umido e degli altri materiali con il sistema del porta a porta, con un sistema di tariffazione calibrato sulla base dei rifiuti prodotti e con nuovi sistemi di distribuzione come la vendita alla spina, è possibile evitare l’incenerimento e conferire in discarica una parte minima di rifiuti”.

In Provincia di Ancona oltre l’80% dei rifiuti viene ancora smaltito nelle poche discariche in via di esaurimento. Eppure, anziché puntare a ridurre, riusare, recuperare e riciclare i rifiuti, avviando la raccolta spinta porta a porta, Conero Ambiente (il consorzio di gestione dei rifiuti dei 16 comuni del bacino 1, tra cui Ancona, Falconara e Osimo) ha deciso di realizzare un impianto di selezione e trattamento. Gran parte di ciò che uscirà dall’impianto saranno balle di CDR (combustibile da rifiuto): un rifiuto speciale destinato all’incenerimento.

L’incenerimento non è una forma di smaltimento di rifiuti, perché produce rifiuti: ceneri e filtri tossici da smaltire in discariche speciali, acque sporche da depurare e fumi contenenti diossine, metalli pesanti e nanoparticelle dannosi per la nostra salute.

“Chiediamo invece - conclude Bianconi - che anche il nostro territorio percorra la strada alternativa del porta a porta e del riciclaggio, seguendo l’esempio di tanti Comuni italiani, compresi alcuni marchigiani come Porto Sant’Elpidio, che in breve tempo hanno raggiunto il 70-80% di raccolta differenziata, conferendo in discarica solo il restante 20% dei rifiuti”.

10/09/2006





        
  



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