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Dr. Groff: "tempi di attesa sintomo di scrupolosità. Il nostro Ospedale sarà votato all'emergenza"

San Benedetto del Tronto | Il Direttore del Pronto Soccorso ha rilasciato importanti precisazioni relative alla storia clinica del paziente attualmente ricoverato presso il reparto di Ortopedia concedendo altresì spazio per un’intervista sulla preannunciata ristrutturazione.

di Stefania Serino

Il dr. Paolo Groff, Direttore dell’Unità Operativa Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza dell’ospedale civile Madonna del Soccorso

"Il paziente è entrato alle ore 10,30, anziché alle 10,00 del mattino, lamentando un dolore all'anca e ad altri segmenti dovuti ad una caduta accidentale da un'altezza di un metro circa. Al momento del suo ingresso i parametri del paziente si sono dimostrati stabili e gli è stato assegnato un codice verde".

Il Dr. Paolo Groff, Direttore del Pronto Soccorso e del reparto Medicina d'Urgenza presso l'Ospedale Civile di San Benedetto del Tronto ci ha ricevuto quest'oggi per chiarire alcuni aspetti del "caso" sanitario emerso in seguito ad alcune lamentele giunte da familiari di un paziente attualmente ricoverato presso il reparto di Ortopedia, a causa di tempi di attesa in Pronto Soccorso ritenuti eccessivi.

Il Direttore ha precisato come l'arco di tempo trascorso, che agli atti risulta di due ore e mezzo, sia da attribuirsi non soltanto ad un quadro clinico da codice verde, (l'attesa dunque è giustificata dalla priorità concessa ai cosiddetti codici rossi), ma anche a valutazioni mediche che in tale circostanza hanno comportato in seguito la conduzione del paziente ad analisi più approfondite volte ad accertare non soltanto l'entità del trauma, bensì l'esclusione di eventuali complicanze.

"La Dott.ssa che ha avuto in cura il paziente - ha precisato il Dr. Groff - ha disposto una serie di esami radiologici e non solo, volti a valutare non soltanto lo stato del paziente, ma anche eventuali complicanze, che hanno comportato dei tempi di gestione necessari per effettuare le pratiche di refertazione insieme all'espletamento delle stesse analisi. Durante tutto il percorso il paziente è rimasto sempre rintracciabile, ovvero sotto osservazione dei medici del Pronto Soccorso che potevano in ogni momento informarsi sull'evolversi dello stato del paziente, da cui è emersa la stabilità dello stato di salute del paziente, garantita altresì dal risultato della T.A.C., a cui ne è seguita un'altra (con effetto di contrasto) che hanno escluso eventuali emorragie interne benché abbiano confermato l'esistenza di una frattura".

"Successivamente M.P. è stato trasferito presso il Reparto di Ortopedia nella necessità di studiare suddetta frattura, ed è attualmente seguito dal direttore del reparto il quale alla luce delle analisi effettuate valuterà la situazione"

Parliamo del progetto di riqualificazione dell'Ospedale
"La riqualificazione interesserà i reparti di Rianimazione, Unità coronarica, Medicina d'urgenza e Pronto Soccorso. Provvedere al rifacimento della struttura vuol dire anche in molti casi modificare i processi. Noi ci aspettiamo che questa ristrutturazione comporti una più agile gestione del paziente all'interno del reparto di emergenza e questo in un'ottica aziendale che vuole questo Ospedale votato all'emergenza.

Ci sarà sicuramente qualche disagio relativo ai lavori di ristrutturazione che dureranno un anno ed interesseranno reparti nevralgici della struttura ospedaliera. Sarà necessario il trasferimento di alcuni reparti allo scopo consentire i lavori e questo è inevitabile: tutto ciò ci creerà non poche preoccupazioni; è chiaro che esiste un nucleo di crisi, composto dalle varie unità operative con lo scopo di seguire le problematiche della ristrutturazione in modo da poter prevedere criticità ed apporre rimedi o soluzioni in tempo reale.

Chiaramente saranno predisposti dei percorsi preferenziali per il paziente come ascensori dedicati, corridoi dedicati, percorsi dedicati. Ci sarà sicuramente qualche disagio per l'utenza questo sarebbe utopistico non prevederlo".

Quale sarà il futuro del Pronto Soccorso?
"Il Pronto Soccorso in futuro lo vedo come punto di incontro tra territorio ed Ospedale volto a diventare la cabina di regia dell'Ospedale stesso. Il Pronto Soccorso si prolunga nel suo strumento di osservazione breve che è la Medicina d'urgenza. Queste sono le strutture in cui il paziente viene inizialmente stabilizzato ed osservato intensivamente, su cui insistono poi tutte le altre strutture.
In futuro si deve prevedere un'unità agile che rapidamente destina in modo oculato il paziente in modo appropriato ed oculato in forza di strumenti forti dell'osservazione breve o intensiva e che consenta anche un risparmio di posti letto dell'ospedale. Questo è un lavoro che comporta una riqualificazione del modo di vedere le cose delle persone, un lavoro di formazione e di convincimento, di riqualificazione professionale
".

A livello strutturale come cambierà il Pronto Soccorso?
"L'utente incontrerà un ambiente più accogliente, dei box di osservazione di Pronto Soccorso più confortevoli, meno sovrappopolati. Le sale da visita non saranno come gli attuali ambulatori chiusi che non consentono attualmente un flusso continuo del paziente ed una riduzione di quelli che sono i cosiddetti tempi morti di attesa, ma vi sarà una sorta di box aperto, diviso in zone, che consentirà ai medici di muoversi su più postazioni di visita".

Saranno inserite nuove apparecchiature?
"La cosa più di impatto organizzativo è il fatto che presso il piano del Pronto Soccorso verrà ricavata una sala diagnostica e con tutta probabilità anche un apparecchio TAC che comporterà la possibilità per i medici non solo di visitare il paziente ma anche di effettuare diagnosi: questo lo ritengo un vantaggio pratico non indifferente".

10/09/2008





        
  



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