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Tavolo di concertazione per uscire dalla crisi del calzaturiero

Fermo | Proposta avanzata dal Presidente del Cna zonale di Fermo Franco Ciucani.

L’istituzione di un tavolo di concertazione aperto a tutti gli enti è la proposta avanzata dal presidente della Cna zonale di Fermo Franco Ciucani nel corso di una riunione che si è svolta nella sede dell’associazione di via xxv Aprile alla presenza di Alberto Volonté, Amministratore delegato di Scam, il vice Presidente Eurispes Marche Gianluca Micucci Cecchi, il presidente del Consorzio di Industrializzazione del fermano Umberto Marconi, responsabile della delegazione di Fermo per l’Associazione Industriali di Ascoli Michele Beato, il presidente del Coico Paolo Petrini,  l’Assessore Provinciale  con delega “Progetti settore calzaturiero” Renzo Offidani, nonché Maria Désirée Basili, direttrice provinciale Cna, il vice presidente della Camera di Commercio e presidente Cna provinciale Algeo Marcozzi e Silvio Cardinali, direttore del QLI.
 
L’incontro è iniziato con l’intervento di Maria Dèsirée Basili, la quale ha sottolineato come “la crisi del settore calzaturiero non ha ancora imboccato una decisiva inversione di tendenza”, analisi confermata dai dati emersi dall’inchiesta condotta dal QLI che ha raccolto le opinioni degli imprenditori sull’evoluzione del settore calzaturiero ed illustrata da Silvio Cardinali.
 
Tra le indicazioni emerse, molti degli esperti presenti hanno sottolineato come la qualità possa diventare una delle possibili soluzioni per superare il periodo di congiuntura sfavorevole. “La price competion è una sfida per essere all’altezza della quale è necessario puntare sulla qualità – sostiene Alberto Volontè -  A tal proposito deve far riflettere che dal 1999 ad oggi le imprese marchigiane hanno investito il 25% in meno nelle prove di qualità, a mio avviso questo è un danno che ha impedito la migliore organizzazione del processo produttivo perché la sola griffe non è sufficiente a competere sul mercato”. 
 
Opinione condivisa anche da Gianluca Micucci Cecchi il quale afferma che “è il prodotto di qualità a confermare la sua forza sul mercato, qualità che va studiata a fondo, ma non tutte le aziende possiedono il know-how per presentare il proprio prodotto, basti pensare alle piccole aziende artigianali che pur producendo a livello qualitativamente elevato risultano pressoché sconosciute”. Il riconoscimento della qualità secondo Umberto Marconi, riguarda “la costituzione di un tavolo di concertazione, che è importante in quanto rappresenta un momento di confronto e di analisi al fine di verificare idee innovative che vengono formulate dagli operatori del settore”, Michele Beato crede nel marchio di distretto come espressione di identità, ma concretamente “la sfida più importante è quella di avere un’importante strategia di internazionalizzazione delle imprese che si può concretizzare anche con la presenza continua della nostra produzione all’estero, perché la sola partecipazione alle fiere non risulta sufficiente”.
 
Per il presidente del Coico Paolo Petrini “il settore manifatturiero è decisivo per il destino del territorio e occorre tutelare il patrimonio relativo al grado di specializzazione e valorizzare la produzione locale promuovendola e creando un sistema, come ad esempio la realizzazione di una identity card o l’aggregazione di imprese intorno ad un’idea innovativa”.

Dai lavori dell’incontro è emerso che occorre far presto, considerando anche i riflessi negativi che l’attuale crisi “sta avendo sui livelli occupazionali – ha evidenziato l’assessore provinciale Renzo Offidani, il quale ha aggiunto – da una recente indagine è emerso che si registra un aumento della disoccupazione e se diminuisce, seppur di poco, la cassa integrazione aumenta in maniera preoccupante il ricorso alla mobilità”.

“Gli artigiani attendono delle risposte concrete ed è importante che il tavolo di concertazione vada avanti” afferma Paolo Tappatà, il responsabile provinciale di Federmoda Calzature. I fattori competitivi sono stati al centro della riunione di ieri e nelle conclusioni del vice presidente della Camera di Commercio Algeo Marcozzi, nonché presidente Cna provinciale, è stato sintetizzato che, per “uscire dal tunnel della crisi occorre guardare al futuro con la consapevolezza di essere ancora oggi i migliori produttori di scarpe al mondo e questo può permettere di vincere la competizione tra distretti sui mercati internazionali”.
 

11/09/2004





        
  



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