Editori, Autori, Librai e Lettori. Come interpretano la crisi economica in atto? Il settore dei libri certo ne ha visti e ne vedrà ancora di cambiamenti e le aziende di certo verranno investite da processi di ristrutturazioni e anche da riconversioni industriali per gli ebook che è un fenomeno nuovo dei testi scritti. Il mercato dei libri si voglia o no sta soffrendo e non poco per la crisi economica. Ma questo settore ha dato un contributo per uscire da questa crisi? Come si sta orientando per partecipare alla crescita che comunque non sarà immediata? Si tratta di domande che non possono avere risposte immediate ma sono in formazione.

A San Benedetto del Tronto, mercoledì 20 agosto presso il Circolo Nautico, Gian Arturo Ferrari ha presentato LIBRO un'opera che con 215 pagine se vogliamo leggera ma rigorosa con una serie di dati e con una maglia di analisi anche socioeconomiche in parte ha offerto materiali di rilievo e ben oltre un approccio conoscitivo del settore a livello di produzione. L'opera è stata pubblicata a Torino ad aprile di quest'anno dalla Bollati Boringhieri.

L'autore oltre ad essere stato docente di "Storia del pensiero scientifico" presso l'università di Pavia ha scelto di fare attività editoriali ed è stato direttore dei Libri Mondadori nei primi anni novanta e dal 1997 al 2009 direttore generale della divisione Libri Mondadori che comprendeva oltre a Mondadori, Einaudi, Electa, Sperling & Kupfer, Edumond e, più tardi, Piemme. Dal 2010 al 2014 ha presieduto il Centro per il libro e la lettura presso il Ministero dei Beni e delle Attività culturali. Dal 2012 è editorialista del «Corriere della Sera».

Convergere verso un quadro di prospettive di crescita dell'Italia non è facile ma intanto aver delineato gli aspetti più controversi della produzione dei libri è stato un contributo notevole. Un apparato bibliografico, pp-209-215, alla fine ben presenta e in maniera ragionata le opere di riferimento e non è impossibile consultarle e reperirle. L'anno 2007 è stato l'anno di riferimento anche per i dati e le fonti sono indicate. Dopo una prima parte dedicata alla formazione del libro da manoscritto a testo stampato, la seconda presenta le problematiche attuali e nella terza le prospettive. Due sono i capitoli che come penso sicuramente verranno ripresi e approfonditi, il n.19 (pp.141-145) e il n.20 (pp.146-150). Entrambi sono della seconda parte. Il primo "Quattro numeri in croce" (fonte a pag.215) è il pavimento dell'analisi con dati e calcoli. Il secondo, "La grande distinzione" delinea il quadro di fruizione del libro a livello della conoscenza e dell'evasione.

Certo la vita intellettuale degli uomini che ha avuto nel libro - come si legge nella presentazione disponibile sul sito dell'editore - il suo utensile più versatile e insieme il suo emblema più glorioso cambierà di sicuro. Categorie come indagare, ricercare nonché, capire e conoscere verranno completamente ridefinite e i nuovi stili di vita che si profilano all'orizzonte si orienteranno verso nuovi strumenti dei quali l'ebook è già presente insieme alle riviste on line a pagamento. Il libro stampato non finirà mai ma dovrà però convivere ed avere un suo ruolo anche nei processi economici . Naturalmente l'Autore non presenta previsioni ma prospettive e c'è poco da fare sarà sempre più difficile avere editori impegnati su temi che non possono assicurare vendite di rilievo o almeno per coprire i costi.

Di rilievo si segnala un dato che è la base dell'analisi. La popolazione mondiale è di circa 6,6 miliardi e l'Autore ragionando sui dati articolati di demografia e di produzione disponibili mette in evidenza che solo la metà non ha avuto contatto con il libro. Al riguardo i processi di alfabetizzazione in atto dovrebbero consentire un aumento considerevole di lettori ma la divisione generale dei libri tra quelli "funzionali" (pag.146-147) come ad esempio i testi scolastici e quelli "non funzionali" (147-148) come i romanzi o libri di evasione impone alcune riflessioni. Si tenga conto che mentre per quelli "funzionali" è la domanda che determina l'offerta per i "non funzionali" è l'offerta che determina la domanda e l'Autore lo mette ben in evidenza.

Certo se si ragiona in termini generali è così ma la produzione è ritmata anche da pubblicazioni che non rientrano nelle due classi che sono state all'attenzione. Il libro ha anche una funzione di documentazione di eventi e di situazioni varie ed ha il compito di consegnare alle generazioni future immagini e tensioni delle fasi che viviamo. Non credo che l'ebook possa svolgere e pienamente s'intende questa funzione. Si voglia o no la produzione di libri dipenderà non solo dai livelli di alfabetizzazione ma anche dal potere di acquisto di salari, stipendi e pensioni che attualmente in maniera irreversibile è in costante diminuzione.