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Turismo, il prof. Novelli "fa le pulci" ai dati della Provincia

San Benedetto del Tronto | Renato Novelli: «Le cifre dicono spesso verità incomplete che bisogna leggere ed interpretare. Per capire le tendenze abbiamo bisogno di leggere i dati in modo comparato con il resto della regione, la nazione e territori più vasti ancora».

Il Prof. Renato Novelli

Dal Prof. Renato Novelli riceviamo e pubblichiamo:

Un plauso a chi raccoglie dati, quasi in tempo reale. Quindi a Gabrielli che ci ha messo l'idea e alle persone che hanno fatto il lavoro (per approfondimenti vedasi l'articolo correlato -ndr-). Sostiene un giornalista che le cifre non mentono. Vero, ma dicono spesso verità incomplete che bisogna leggere ed interpretare.

Sappiamo solo che nel comparto più importante del turismo cittadino, quello alberghiero, il 2009 ha visto cali di arrivi e presenze. Detto così si tratta di un indizio. Per trasformare l'indizio in prova, individuare l'assassino, cioè le cause e trovare la cura, ci vuole un lavoro molto più complesso.

Voleva Gabrielli evitare di aspettare i dati regionali, ma non potrà farlo: per capire le tendenze abbiamo bisogno di leggere i dati in modo comparato con il resto della regione, la nazione e territori più vasti ancora. Sapere se la tendenza alla caduta del tasso di arrivi e presenze sia stata maggiore o minore in altre ed analoghe località, se funzioni meglio o peggio l'integrazione con le diffuse strutture ricettive delle zone collinari e montane.

La comparazione non andrebbe fatta solo con il 2008, ma con altri anni, per un periodo più lungo. I dati avulsi di un solo anno ci dicono a malapena che abbiamo una febbre. Se si tratti di influenza o di tumore, queste cifre non lo dicono. Lo scorso anno la caduta delle presenze, fu maggiore che in altre località, per esempio, ma la media delle presenze rimaneva, malgrado il calo, la più alta delle Marche.

Tanto più infondata e gratuita appare la conclusione dell'assessore Gabrielli della necessità di riprendersi Miss Italia e rilanciare l'immagine della riviera all'estero nelle fiere. La domanda seria è quali stranieri volgiamo attrarre e come. Lo scorso anno, ho guardato i dati di lungo periodo. Il nostro sistema turistico è stanco. Nei servizi, nel modello vacanziero e rispetto al mercato, molto più flessibile e differenziato di quello di massa che appartiene al secolo scorso.

Non servono medicine e droghe, ma la trasformazione di San Benedetto in una "Città ospitale" (fiendly location la chiama chi l' inventata), con una qualità diffusa e il miglioramento della qualità ricettiva complessiva, con proposte distintive in grado di coniugare l proposta di identità locale con una forte attrattività. Come nella foresta pluviale le liane avvolgono gli alberi secolari e producono un nuovo tronco che avvolge il vecchio senza distruggerlo, così un turismo di qualità territoriale deve essere innestato su un sistema di massa modificato e sostenibile. Ragionamoci, partendo da un'analisi introspettiva dei dati. Non darà immagine agli assessori, ma produce governo.

E la Madonna della Marina sa, nella sua sapienza e bontà, quanto noi suoi protetti, avremmo bisogno di conoscenza reale, generale e governo fattuale, a partecipazione ampia e coinvolgimento illimitato per il turismo.

15/09/2009





        
  



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Turismo, il prof. Novelli "fa le pulci" ai dati della Provincia

San Benedetto del Tronto | Renato Novelli: «Le cifre dicono spesso verità incomplete che bisogna leggere ed interpretare. Per capire le tendenze abbiamo bisogno di leggere i dati in modo comparato con il resto della regione, la nazione e territori più vasti ancora».

Il Prof. Renato Novelli

Dal Prof. Renato Novelli riceviamo e pubblichiamo:

Un plauso a chi raccoglie dati, quasi in tempo reale. Quindi a Gabrielli che ci ha messo l'idea e alle persone che hanno fatto il lavoro (per approfondimenti vedasi l'articolo correlato -ndr-). Sostiene un giornalista che le cifre non mentono. Vero, ma dicono spesso verità incomplete che bisogna leggere ed interpretare.

Sappiamo solo che nel comparto più importante del turismo cittadino, quello alberghiero, il 2009 ha visto cali di arrivi e presenze. Detto così si tratta di un indizio. Per trasformare l'indizio in prova, individuare l'assassino, cioè le cause e trovare la cura, ci vuole un lavoro molto più complesso.

Voleva Gabrielli evitare di aspettare i dati regionali, ma non potrà farlo: per capire le tendenze abbiamo bisogno di leggere i dati in modo comparato con il resto della regione, la nazione e territori più vasti ancora. Sapere se la tendenza alla caduta del tasso di arrivi e presenze sia stata maggiore o minore in altre ed analoghe località, se funzioni meglio o peggio l'integrazione con le diffuse strutture ricettive delle zone collinari e montane.

La comparazione non andrebbe fatta solo con il 2008, ma con altri anni, per un periodo più lungo. I dati avulsi di un solo anno ci dicono a malapena che abbiamo una febbre. Se si tratti di influenza o di tumore, queste cifre non lo dicono. Lo scorso anno la caduta delle presenze, fu maggiore che in altre località, per esempio, ma la media delle presenze rimaneva, malgrado il calo, la più alta delle Marche.

Tanto più infondata e gratuita appare la conclusione dell'assessore Gabrielli della necessità di riprendersi Miss Italia e rilanciare l'immagine della riviera all'estero nelle fiere. La domanda seria è quali stranieri volgiamo attrarre e come. Lo scorso anno, ho guardato i dati di lungo periodo. Il nostro sistema turistico è stanco. Nei servizi, nel modello vacanziero e rispetto al mercato, molto più flessibile e differenziato di quello di massa che appartiene al secolo scorso.

Non servono medicine e droghe, ma la trasformazione di San Benedetto in una "Città ospitale" (fiendly location la chiama chi l' inventata), con una qualità diffusa e il miglioramento della qualità ricettiva complessiva, con proposte distintive in grado di coniugare l proposta di identità locale con una forte attrattività. Come nella foresta pluviale le liane avvolgono gli alberi secolari e producono un nuovo tronco che avvolge il vecchio senza distruggerlo, così un turismo di qualità territoriale deve essere innestato su un sistema di massa modificato e sostenibile. Ragionamoci, partendo da un'analisi introspettiva dei dati. Non darà immagine agli assessori, ma produce governo.

E la Madonna della Marina sa, nella sua sapienza e bontà, quanto noi suoi protetti, avremmo bisogno di conoscenza reale, generale e governo fattuale, a partecipazione ampia e coinvolgimento illimitato per il turismo.

15/09/2009





        
  



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