Castelli diffida Spacca sul commissariamento del Consind
Ascoli Piceno | Uninvasione di campo anconetana nella politica industriale picena.
di Guido Castelli*
Nella seduta dell’11 settembre scorso la Giunta Regionale ha deliberato ha deliberato di richiedere al Consind se abbia “provveduto ha ripianare la situazione debitoria” assegnando all’ente un termine il 4 giorni (sic) per il riscontro. Strana davvero la procedura applicata dall’esecutivo regionale, in particolare per quanto concerne la tempistica accelerata. A fronte di situazioni ben più gravi ed incancrenite (una su tutte la voragine debitoria in cui è sprofondato l’aeroporto di Ancona), Spacca ha mantenuto atteggiamenti ben più prudenti e flemmatici. Ma nel caso del Consind di Ascoli, come è noto, c’è di mezzo la Margherita ascolana che vuole assumere la gestione dell’ente senza affrontare il “fastidio” delle elezioni già convocate per il prossimo 29 settembre.
E’ davvero paradossale che il Presidente di una Regione, già molto avara con il nostro territorio, si presti a questo subdolo gioco partitocratico sottraendo ai comuni consorziati il diritto di decidere liberamente il nome di colui che dovrà assumere le redini dell’ente. E la cosa diventa ancor più inaccettabile se si considerano i precedenti di Spacca in materia di politica industriale. Nella legislatura regionale 1995-2000 fu proprio l’allora assessore all’industria fabrianese a teorizzare la costituzione di tre centri servizi (Scam, Smob e Meccano) per sviluppare l’azione della regione nel campo economico. I tre mega-centri vennero individuati nelle province di Ancona, Pesaro e Macerata e ad Ascoli, rimasta come sempre a bocca asciutta, venne riconosciuto il “contentino” del CONSIND destinatario di una specifica legge regionale, la n.48 del 1996.
Oggi, a dieci anni esatti da quella sciagurata decisione di escludere il Piceno dalla programmazione economica regionale dei centri-servizi, Spacca torna sul luogo del delitto e pretende di scardinare il Consind per accondiscendenza nei confronti degli esponenti locali del suo partito.
Auspico che il Governatore delle Marche cambi idea e prenda atto delle sollecitazioni provenienti non solo dal Consind ma anche dai Comuni, dalle forze sindacali e politiche che hanno chiesto di non espropriare il territorio del diritto di autodeterminarsi sulla vicenda consind.
L’ente va sicuramente aggiornato, riformato e messo in condizione di erogare servizi alle imprese in modo efficace ed efficiente. Ed è su questa strada che il territorio si aspetta un confronto con l’Ente regione. Non certo su quella di un commissariamento che tutti percepirebbero come l’ennesima invasione di campo anconetana ai danni del Piceno. Questa mattina ho provveduto dunque a diffidare il Presidente della Giunta Regionale dal commissariare il Consind. E se, lunedì prossimo, Spacca dovesse ugualmente procedere non esiteremo a ricorrere alla Magistratura per difendere le ragioni del Piceno.
*consigliere regionale AN
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16/09/2006
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