Carissimo Direttore,
Le invio questa Lettera  pregandola di renderne partecipi anche i lettori del suo giornale.

Parlo da cittadino di San Benedetto del Tronto e non quindi da addetto ai lavori o da lavoratore interessato. Iniziando proprio da quest'ultima figura ho rilevato che a fronte di circa 300 lavoratori dell'Agricop, azienda che è in liquidazione, e di quelli dell'indotto, in sala di consiglio stamattina scarsissima è stata la loro rappresentanza, quasi come se il tema non fosse obiettivamente decisivo per il loro futuro.

Non ho ascoltato nessun intervento in rappresentanza delle associazioni dei consumatori di cui a volte nella nostra città la stampa rileva interventi su varie tematiche legate all'alimentazione. Penso che si è persa la possibilità di evidenziare il divario che c'è tra produzione di prodotti alimentari, seppur agricoli, le politiche del settore e la dinamica dei prezzi che oggigiorno sono il problenma dei problemi anche nella nostra città.

Caro Direttore io non so se Lei pubblicherà questa Lettera o meno, ma la invito a riflettere.  Lei sa benissimo che la spesa soprattutto dei prodotti agricoli non si può fare più. I prezzi sono in continuo aumento. Non so se Lei a volte si reca in qualche supermercato - e qui le chiedo scusa se entro nel suo privato - ma le assicuro che c'è da stare male quando si passa per la cassa.

Io pensavo che cogliendo l'invito dell'amministraziomne comunale di centrodestra, esposto con un manifesto, in città il dibattito sul futuro dell'azienda "Agricop", del "Distretto agroalimentare" o il ruolo del "Centro agroalimentare", offrissero quanto meno una sponda di interesse anche se piccola piccola. Si poteva parlare del ruolo della distribuzione in funzione alla spesa corrente, di soggetti sociali come il lavoratore stagionale, il pensionato, il cassaintegrato o di quei cittadini che sono in mobilità sia lunga di prepensionamento oppure di breve durata in attesa di ricollocazione sul mercato del lavoro.

Niente di niente. Solo una bellissima sequenza di comunicazioni e di interventi vari anche "tecnici" di politici, amministratori pubblici e assessori vari. Fra questi mi ha colpito moltissimo il distacco dai temi che umilmente sto cercando di proporre. Gli interventi provenienti dalla Provincia e dalla Regione hanno affermato,  con voce molto chiara ritmata da flash di analisi accessorie, che il settore alimentare dei prodotti surgelati non è in crisi.

Ritengo che quanto meno abbiano dimostrato miopia politica in quanto non vogliono accettare che anche i consumi alimentari in generale sono diminuiti compresi quelli surgelati. Certo io parlo di stime a livello nazionale per le quali ci sono anche le Marche e San Benedetto. La conseguenza di ciò sarebbe l'aumento dei prezzi che, si voglia o no,  è il prodotto delle scelte economiche legate alle politiche monetarie che hanno differenziato salari e stipendi in vecchie lire contro i prezzi delle merci e servizi che sono in euro.

Sia chiaro e senza equivoci che queste scelte di politica economica oltre al governo Berlusconi sono responsabili anche i governi precedenti. Speriamo che a San Benedetto si possano avere ancora altre occasioni per poter discutere oltre alle produzioni agricole anche di prezzi al consumo.