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Operazione antidroga "Messenger". Tredici indagati

Ascoli Piceno | La Squadra Mobile sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Ancona e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli, ha scoperto un vasto giro di smercio di stupefacenti.

La Squadra Mobile di Ascoli Piceno scopre un vasto giro di smercio di stupefacenti. Numerosi minorenni ascolani coinvolti in festini a base di droga, alcol e sesso. Chat-line utilizzate dai ragazzi come piazze virtuali di spaccio. Sequestrata una nota gioielleria ascolana i cui proprietari ricettavano oggetti preziosi che i giovani rubavano in casa per comprare droga. Le indagini iniziate dopo il sequestro di un filmato in cui un ragazzino si fa riprendere con il telefonino mentre "sniffa" cocaina. Decisiva la collaborazione delle famiglie. Segnalati alla Prefettura 25 giovani, tra cui molti minorenni.

E' stata denominata "MESSENGER" l'indagine antidroga portata a termine dalla Squadra Mobile di Ascoli Piceno, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Ancona (Sost. Procuratore Franco Venarucci) e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli (Sostituti Procuratori Ettore Picardi e Umberto Monti).

Un'indagine incentrata su un vasto gruppo di giovani ascolani dediti allo spaccio ed al consumo di sostanze stupefacenti di vario genere, che ha portato alla denuncia di 13 persone, di cui tre minorenni. Inoltre, sono stati segnalati alla Prefettura, quali consumatori di stupefacente, 25 soggetti, tra cui molti di età giovanissima.

Il nome dell'operazione ricalca quello dell'omonimo programma informatico utilizzato per "chattare" via internet, molto in voga tra gli adolescenti. Nel corso dell'indagine, infatti, è stato accertato che il sistema "Messenger" era utilizzato come una "piazza virtuale", in cui spacciatori e acquirenti si davano appuntamento, in quanto ritenuto un sistema particolarmente sicuro per non essere intercettati.

Le indagini, protrattesi per quasi due anni, hanno tratto impulso dalla coraggiosa denuncia sporta, alla fine del 2007, da un quattordicenne ascolano ed hanno portato alla luce un inquietante spaccato della gioventù locale.
I genitori del ragazzo, preoccupati per alcuni suoi strani ed inspiegabili comportamenti ed insospettiti da alcuni ammanchi di denaro ed oggetti preziosi, hanno iniziato a tenerlo d'occhio, scoprendo che sul suo telefonino era memorizzato un video in cui lo stesso si era fatto filmare mentre inalava della polvere bianca, nonché alcune inquietanti immagini di teschi e di altri simboli macabri, riconducibili al nuovo fenomeno adolescenziale degli emo, un movimento musicale e culturale particolarmente diffuso tra i teen-ager che, nelle sue forme più distorte, inneggia all'autolesionismo, al suicidio ed all'uso di droghe.

Alla luce di tale scoperta, pertanto, la famiglia ha deciso di denunciare tutto alla Polizia.
Così il quattordicenne, al personale della Sezione della Squadra Mobile specializzato nei reati in danno dei minori, ha raccontato di essere stato irretito e soggiogato psicologicamente da un diciassettenne, conosciuto qualche mese prima "chattando" su internet e presentatosi come seguace della cultura emo, il quale lo aveva iniziato all'uso della cocaina e lo aveva ripetutamente costretto a rubare in casa sia denaro che oggetti preziosi, al fine di potersi rifornire di stupefacente.

Gli oggetti preziosi venivano poi rivenduti presso una nota gioielleria sita nel centro della città, la gioielleria NAPOLITANO (già nota come gioielleria SCIAMANNA), sita in Ascoli Piceno in via della Fortezza: i titolari dell'esercizio, madre e due figli, sono stati indagati per il reato di ricettazione e con provvedimento emesso dal GIP del Tribunale di Ascoli l'attività è stata sottoposta a sequestro preventivo, in virtù dei gravi e reiterati abusi commessi.

Infatti, è emerso che i titolari della gioielleria, sfruttando il paravento di un'attività imprenditoriale apparentemente legale, non si sono fatti scrupolo alcuno nell'approfittare dello stato di bisogno anche di numerosi altri giovani tossicodipendenti ascolani, molti dei quali minorenni, ricevendo dagli stessi oggetti preziosi di provenienza delittuosa e garantendo in tal modo un'attività di ricettazione quale "servizio collaterale" della gioielleria stabilmente organizzato.

A seguito della denuncia hanno preso il via due filoni investigativi.
Nel primo filone, sono state avviate attività di intercettazione telefonica che hanno consentito di accertare che il diciassettenne "iniziatore", oltre che essere un assuntore abituale di stupefacente, era impegnato in una continua attività di spaccio nei confronti di numerosi altri coetanei.

Lo stesso, peraltro, aveva la disponibilità di un'abitazione sita nel centro storico di Ascoli, che costituiva luogo di ritrovo di una nutrita comitiva di giovani ascolani, di età compresa tra i 14 e i 20 anni, che lì organizzavano veri e propri festini a base di sostanze stupefacenti e alcol, ma anche per consumare rapporti sessuali o, più semplicemente, per nascondersi quando decidevano di saltare le lezioni a scuola.
Nell'ambito dell'indagine sono emerse anche le figure di altri due minorenni, un diciassettenne ed una quindicenne, entrambi ascolani, assidui frequentatori della suddetta abitazione e coinvolti anche loro sia nel consumo che nello spaccio di droghe.

L'analisi delle intercettazioni telefoniche, ma soprattutto i molteplici servizi di pedinamento e di controllo dei luoghi di aggregazione dei giovani ascolani, hanno consentito di monitorare un'intensa e fitta rete di rapporti tra circa un centinaio di teen-ager locali, purtroppo spesso finalizzati allo spaccio ed al consumo di stupefacenti.
E con lo svilupparsi delle investigazioni sono stati identificati anche alcuni maggiorenni che avevano la funzione di rifornire di droga i ragazzini più giovani.
In questo secondo filone di indagine, coordinato dalla locale Procura, sono state indagate sette persone: S.F. 42enne di Folignano, C.C. 40enne di Ascoli, C.L. 27enne di Folignano, A.F. 19enne di Ascoli Piceno, T.C. 21enne di Ascoli Piceno, D.M.S. 20enne di Ascoli Piceno, T.G. 19enne di Ascoli Piceno. E' emerso, inoltre, che anche l'abitazione di quest'ultimo veniva utilizzata come luogo di ritrovo per consumare in gruppo vari tipi di droghe.

Nell'ambito dell'attività investigativa, inoltre, sono stati convocati in Questura e ascoltati come testimoni tanti ragazzi, i quali hanno confermato le responsabilità degli spacciatori, sia minorenni che maggiorenni, ed hanno ammesso di aver fatto ripetutamente uso di sostanze stupefacenti di diverso genere, quali hashish, marijuana, eroina, cocaina e droghe sintetiche. Tutte circostanze che confermano un trend generalizzato a livello nazionale che da un lato fa registrare il fenomeno della così detta "poliassunzione" di droghe, e dall'altro un preoccupante abbassamento dell'età media degli assuntori.

Molti dei giovani sentiti a verbale, essendo minorenni, sono stati convocati unitamente ai genitori che, in molti casi, erano del tutto all'oscuro del fatto che i propri figli fossero dediti al consumo di stupefacenti. Pertanto, non sono mancate scene di disperazione e dolore quando le famiglie hanno scoperto tale circostanza, anche se tutti hanno pienamente collaborato con gli investigatori.

Ed è stato proprio dalle testimonianze dei ragazzi che è emerso che anche molti di loro, così come denunciato dal primo ragazzino, allo scopo di procurarsi denaro contante per acquistare sostanze stupefacenti, erano soliti sottrarre oggetti preziosi dalle abitazioni dei propri familiari per poi rivenderli sempre presso la stessa gioielleria.

 

22/09/2009





        
  



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