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Dal vice Ministro D’Urso: "Un casino’ in ogni Regione per rilanciare il turismo"

San Benedetto del Tronto | Fiori: "I tempi sono maturi anche per San Benedetto".

Si fa un gran discutere in questi giorni (anche nella Conferenza Nazionale in corso a Genova) della crisi che sta interessando il turismo italiano e tra le diverse ricette si rileva quella del vice Ministro alle attività produttive Adolfo Urso, riportata dal Corriere della Sera, che ha chiaramente proposto di consentire l’apertura di una Casa da Gioco per Regione, copiando il modello portoghese dove il fondo nazionale per il turismo viene alimentato appunto dall’introito fiscale per l’esercizio delle attività da gioco.

La proposta del sottosegretario Urso è stata raccolta e fatta propria anche dal governatore del Piemonte nonché presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo che ha sottolineato che il 10 per cento delle case da gioco potrebbe essere utilizzato per finanziare l’Agenzia Nazionale per la promozione del Turismo ed in più, i casinò, potrebbero essere anche un ulteriore richiamo per i turisti come già fanno i 4 ufficiali al momento operanti in Italia. Anche il presidente di Federalberghi , nonché di Confturismo della Confcommercio Bernabò Bocca si è dichiarato d’accordo con il vice Ministro, stigmatizzando però che è inutile parlare di casinò se ancora non si fa una legge in proposito. 

“Premesso che venerdi mattina sarò dal sottosegretario Urso, che ha richiesto un urgente confronto al direttivo Anit (l’Associazione che raggruppa i 20 Comuni candidati a sedi di casinò tra cui San Benedetto) di cui faccio parte, sono alquanto soddisfatto su quanto proposto dallo stesso vice Ministro e per i commenti positivissimi del presidente della Conferenza delle Regioni Ghigo e di quello di Confturismo Bocca – ha commentato Giorgio Fiori, coordinatore del Comitato Cittadino per il casinò di San Benedetto- poiché riconfermano le teorie di sempre, prima della Confcommercio ed oggi del Comitato Cittadino  nonché dell’Amministrazione Comunale in carica, che intendono la Casa da Gioco a San Benedetto una risorsa economica ed occupazionale ed uno strumento di completamento dell’offerta turistica.”

“Ma il vero problema – ha aggiunto Fiori - è che purtroppo manca ancora la legge anche se i  suggerimenti ed i commenti dei predetti personaggi  stanno a significare che i tempi sono ormai cambiati e dunque maturi per arrivare presto alla proposta  autorizzatoria di almeno un casinò per regione, così come peraltro si è espresso lo stesso ministro degli interni Pisanu in occasione di un recentissimo vertice riservato con i referenti della stessa Anit”. “Sul fronte dell’iter legislativo – ha sottolineato Giorgio Fiori- ci sono altre buone nuove così come è emerso in occasione del  convegno di Taormina dello scorso 18 settembre, intitolato non a caso “Casinò: il Paese attende” ed a cui ho partecipato in rappresentanza del Comune di San Benedetto. In quella sede, oltre ad essere illustrata la proposta di legge voto per l’apertura di una Casa da Gioco definita dalla Regione Sicilia di cui poi verrà investito il Parlamento Italiano e quindi il ricorso alla Corte di Giustizia Europea intentato dallo stesso Comune di Taormina, si è distinto l’intervento dell’onorevole Nino Strano il quale, nella sua veste di componente del Comitato Ristretto della X Commissione Parlamentare ha dato lettura della lettera di diffida inviata al Presidente della Commissione on.Tabacci ed al relatore del disegno di legge per i casinò Luigi Lazzari, invitando gli stessi a definire l’iter normativo preliminare entro ottobre preannunciando, in caso contrario, la presentazione di un emendamento ad hoc nella Finanziaria in approvazione a Dicembre. Tutto questo fa ben sperare –ha concluso Fiori- che i pronostici  di avere un Casinò a San Benedetto nel 2005, siano realmente confermati.”

22/09/2004





        
  



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