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Salini/Mastella: Matrimonio “consumato” di tutta fretta.

| TERAMO - Il Senatore Rocco Salini difende il suo operato in Regione Abruzzo e lancia la sua sfida tutta interna alle Sinistre. Ma i dati forniti alla Fira dall’assessore regionale Mazzocca “smontano” la gioiosa macchina da guerra del senatore.


“Collegio sì, collegio no, mangiamo due spaghi…”, intonerebbe oggi la famosa canzone pop italiana, descrivendo la telenovela politica creata e vissuta dall’ex senatore di Forza Italia, Rocco Salini, il cui unico merito, a quanto pare, è quello di creare divisioni su misura dovunque si trovi. La cruda cronaca registra, certo, quello che ieri sera a Teramo è parso a tutti nell’incontro con Mastella all’Hotel Michelangelo l’inizio di un idillio: i due sarebbero convolati a “giuste” nozze ma, secondo alcune indiscrezioni dell’ultimo minuto (passata la Mezzanotte) pare che il matrimonio sia stato “consumato” di tutta fretta. Non tanto per la cena di pesce offerta dal Senatur ex forzista e non molto gradita dal leader dell’Udeur, quanto per i dati forniti dall’assessore regionale Mazzocca sul presunto “oggettivo” buco finanziario nella sanità abruzzese (-75 milioni di euro). Dati che scottano e smentiscono categoricamente le affermazioni del senatore Salini diffuse in scarni e coraggiosissimi comunicati stampa per le nuove attente platee, digiune di ovvietà. E Mastella lo sa.
 
Dunque, il tradimento di Berlusconi, comune all’esperienza dei due, pare non sia sufficiente. Quale prova d’amore e di fedeltà avrebbe chiesto Mastella a Salini? Difficile rivelarlo. Tutto quello che possiamo dire è che la telenovela politica oggi si arricchisce di un nuovo episosio della serie “ci siamo comportati bene…”. E allora parliamo di “Federalismo e sussidiarietà: la sanità disuguale”.
 
Manco a farlo apposta riciclando il titolo del convegno al quale aveva preso parte il senatore Salini alcuni giorni fa, a Telese, durante la 7° festa nazionale dei Popolari–Udeur. “Dobbiamo tornare ad ascoltare i nostri pazienti come facevamo trent'anni fa prima di prescrivere (e dunque sprecare risorse pubbliche) ogni tipo di analisi attualmente conosciuto - ha esordito il senatore Salini -. I nostri medici e i nostri primari vanno rieducati a fare delle scelte ancora prima di affidarsi al responso delle macchine. Una ricetta per la razionalizzazione delle prestazioni specialistiche sanitarie”. Sic! “Non è vero - ha incalzato Salini - che le risorse destinate al settore sanitario sono state ridotte. Dal 2001 ad oggi, infatti, c'è stato un incremento di circa 13mila milioni di euro. Si è passati, cioè, dal 5,6% del Prodotto interno lordo destinato al settore, al 6,7% registrato nel 2005.
 
Un notevole incremento anche in termini di rivoluzione normativa che stenta, però, a trovare riscontro nell'organizzazione e nell'omogeneizzazione dei servizi erogati”. Ma allora perché il senatore non ha appoggiato l’allora Giunta Pace e l’ex maggioranza di Centrodestra in provincia di Teramo durante le Regionali 2005? Perché da coordinatore provinciale di Forza Italia nel 2004, non ha lavorato per il bene del Partito e della maggioranza in Consiglio regionale? “Oggi ci ritroviamo - prosegue Salini - con ospedali letteralmente assediati da eserciti di pazienti “fantasma”, a caccia di analisi e prestazioni sovradimensionate rispetto alle reali esigenze e senza posti letto disponibili per chi ha realmente bisogno di cure mediche. Un paradosso tutto italiano che ha origini antiche e che nasce dalla mancata volontà da parte di tutti a realizzare unità operative di eccellenza e prestazioni di qualità indiscutibile”. Ed ecco i nuovi soliti consigli per la nuova platea dell’Udeur teramana.
 
“Quando parliamo di “buona salute” oggi non intendiamo solo le questioni prettamente mediche, ma anche elementi di evoluzione sociale. Ecco perché, in questi cinque anni, abbiamo lavorato per integrare e fondere insieme questi dati che creano la qualità di vita dei cittadini. E per migliorare la qualità di vita bisogna ascoltare i pazienti, accogliere le loro lamentele e risolverle. Penso all'abbattimento delle liste d'attesa, all'umanizzazione delle prestazioni, all'incremento dei supporti sociali. Su questa linea ci siamo mossi per migliorare la qualità dei servizi sanitari. Su questa linea bisogna continuare ad agire per trasformare il volto della sanità italiana”. E no! Salini, cara On. Mistioni dei Ds, non è il tipo (della serie “porte aperte”!) da mettersi in coda come Ella ha suggerito! Dunque, agli elettori di sinistra l’ardua sentenza. La sinistra andrà in pezzi. Grazie a Salini naturalmente.   

24/09/2005





        
  



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