Il fatto che  l’insediamento della  SGL Carbon fosse destinato ad una riconversione di tipo produttivo,  scientifico e tecnologico  e ad una riqualificazione urbanistica era un dato ormai certamente acclarato e largamente condiviso.

Su questa prospettiva si sta lavorando nell’interesse di tutti e ciò al fine di coniugare salvaguardia dei livelli occupazionali, rilancio scientifico e tecnologico del sistema produttivo di  Ascoli e  del Piceno e recupero urbano ed ambientale.

Nessuno può pensare di operare strappi o di assumere atteggiamenti dettati dal mero interesse unilaterale o di parte. Ritengo, pertanto, profondamente scorretta ed irresponsabile la decisione dell’impresa di mettere in mobilità circa 100 lavoratori, in quanto la stessa oltre ai risvolti di carattere occupazionale e sociale, rischia di compromettere tale percorso ambizioso, ma possibile.

L’Amministrazione Provinciale non starà a guardare. Come già annunciato dall’Assessore al Lavoro Emidio Mandozzi intensificherà l’impegno per la realizzazione di un polo di ricerca avanzata in materia energetica ed ambientale, oltre ad un  progetto ed al reperimento di finanziamenti per la bonifica complessiva del sito. Se è vero che l’azienda nella sua attività ha prodotto ricchezza ed occupazione a vantaggio proprio e del territorio, tuttavia ha anche determinato un carico ambientale nel contesto di riferimento, non può quindi sottrarsi alle sue responsabilità ed abbandonare il sito al suo destino.

E’ essenziale, pertanto, che l’impresa operi in sintonia con tutti gli altri soggetti interessati. Se così non sarà, la Provincia utilizzerà ogni strumento utile,  nell’ambito delle proprie competenze istituzionali e prerogative di intervento, per scongiurare decisioni di impatto negativo e pervenire invece a soluzioni concertate che soddisfino l’interesse generale della collettività.

 

 

*Presidente della Provincia