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Celebrazioni dei primi 50 anni dell'Uomo nello Spazio

Teramo | Ricche iniziative in programma all'Osservatorio Inaf Collurania, in collaborazione con il Club Unesco di Teramo. In attesa della inaugurazione ufficiale del Museo della Fisica e dell'Astrofisica (Galileium).

di Nicola Facciolini

Celebrazioni dei primi 50 anni dell'Uomo nello Spazio

Anche la città di Teramo si appresta a ricordare e celebrare i primi 50 anni dell'Uomo nello Spazio: dall'avventura umana di Gagarin allo Sputnik allo sbarco sulla Luna, dallo Skylab alla Stazione Spaziale Internazionale, passando per lo Space Shuttle della Nasa e (meno fortunato) dell'Urss, fino alle decine e decine di missioni interplanetarie e interstellari in corso con sonde automatiche. In primo piano l'Astronautica e la divulgazione scientifica.

Dal 9 all'11 ottobre 2007 sono previsti ricchi appuntamenti con la scienza e la tecnologia all'Osservatorio astronomico Inaf "Vincenzo Cerulli" di Teramo (Collurania, Oact), in collaborazione con il Club Unesco di Teramo. Incontri, iniziative e dibattiti per riflettere insieme sul futuro del cielo stellato in Abruzzo e in provincia di Teramo. Le stelle, infatti, sono un patrimonio culturale, sociale ed economico da difendere e promuovere sul territorio.

La legge regionale abruzzese di lotta all'inquinamento luminoso, varata nel 2005 dalla Giunta Pace di centrodestra e dal Consiglio regionale, per salvaguardare l'ambiente e le strutture di ricerche, attende ancora di entrare pienamente in vigore nei nostri Comuni. In occasione delle celebrazioni mondiali del 50esimo anniversario dell'Astronautica, come programmato nel piano triennale 2006-08 dell'Osservatorio astronomico di Teramo, sono previste conferenze e serate in osservatorio. Il progetto nasce in collaborazione con il Club Unesco di Teramo, per la salvaguardia del patrimonio "Cielo" e lotta contro l'inquinamento luminoso.

Il progetto è principalmente rivolto verso gli studenti delle scuole medie superiori e intende sensibilizzare i giovani verso questo problema, attraverso cicli di conferenze nelle scuole e attività sul campo atte alla misura della luminosità del fondo cielo e all'individuazione degli elementi di criticità sul territorio. In attesa della inaugurazione ufficiale del Museo della Fisica e dell'Astrofisica (Galileium) a Teramo, la cui ideazione (On. Antonio Tancredi) e costruzione fu resa possibile con la legge 366 del 1990 con la quale lo Stato finanziò l'Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare).

Il comune di Teramo ultimerà nelle prossime settimane la realizzazione degli edifici che lo ospitano e successivamente inizierà l'allestimento a cura dell'Infn. Una collaborazione dell'Oact con Infn è stata già avviata da tempo, per la definizione della parte riguardante l'astrofisica.

L'Osservatorio di Collurania, situato su un colle a pochi chilometri dalla città di Teramo, è stato fondato da Vincenzo Cerulli nel 1890, che lo ha donato allo stato nel 1917, col vincolo della ricerca nel campo astronomico. Oltre ai tradizionali studi classici sui corpi del sistema solare, fino allo scoppio della seconda guerra mondiale è stato sede di pionieristiche ricerche nel campo della tecnologia astronomica, tra i quali va ricordato lo sviluppo dei primi fotometri fotoelettrici italiani, costruiti da Maggini nel 1930.

Il secondo dopoguerra è stato caratterizzato da un progressivo abbandono, terminato, sul finire degli anni '80, dopo la prima riforma degli osservatori astronomici (legge 163 del 1983). Il principale campo di ricerca riguarda gli studi sulla struttura e l'evoluzione delle stelle, con applicazioni che includono la nucleosintesi, la sintesi di popolazioni stellari risolte e non risolte, le datazioni dei sistemi semplici (ammassi) e complessi (galassie), la scala delle distanze cosmologiche.

Agli studi teorici si affianca una notevole attività osservativa e di analisi dati ottici e infrarossi, con strumenti sia da terra che da satellite. Nel campo della tecnologia astronomica, i laboratori ottico, meccanico ed elettronico dell'Osservatorio si sono specializzati nella costruzione di camere per l'infrarosso. La mancanza di un'Università di riferimento, problema già evidenziato dal Cerulli, non è stata un limite all'attività di alta formazione nel campo delle discipline astronomiche, caratterizzata dalla possibilità di accesso per gli studenti e gli specializzandi alle strutture osservative di Teramo e di Campo Imperatore. Grazie a questi sforzi, negli ultimi 15 anni la produzione scientifica dell'Osservatorio di Teramo è andata rapidamente aumentando, attestandosi ormai stabilmente sui massimi livelli espressi nelle strutture afferenti all'INAF.

Ciononostante il ritmo di crescita in termini di assunzioni di personale di ricerca è stato più lento di quello di altre strutture che nel 1990 si trovavano in simili condizioni. Notevoli i progetti scientifici e tecnologici alla Stazione Osservativa di Campo Imperatore. Un accordo tra gli osservati di Pulkovo (Russia), Roma e Teramo regola lo sfruttamento del telescopio AZT24 (Pulkovo), della cupola sud (Roma) e della camera IR SWIR-CAM (Teramo) a Campo Imperatore. Questo è l'unico telescopio attualmente operante nell'infrarosso (Ir) in Europa.

Le attività riguardano sia le linee di ricerca principali dell'OACTe (punti 1-7) sia gli studi in cui l'OACTe fornisce supporto e collaborazione a colleghi di altri istituti in Italia e all'estero. Questi i programmi scientifici attivi nel triennio 2006-2008: osservazioni di curve di luce di supernova; misure fotometriche nel vicino infrarosso di stelle variabili tipo "RRLyrae" di ammasso e di campo; misure fotometriche di variabili cataclismiche ed in particolare di eventi di "outburst" di "dwarf novae"; osservazioni di supporto per lo studio e ricerca di pianeti extrasolari; studio di emissione Ir di "Blazars" all'interno della collaborazione WEBT; fotometria Ir per la determinazione dei parametri fisici delle componenti di sistemi ad eclissi di tipo Algol.

Inoltre l'Oact ha collaborato alle ricerche di controparti ottiche ed Ir dei Gamma Bursts. Parallelamente alle attività osservative, la gestione del telescopio e della camera ha prodotto importanti viluppi tecnologici. L'Osservatorio di Collurania ha stipulato convenzioni e accordi con l'Università di Teramo, L'aquila e Perugia per la formazione Universitaria nel campo dell'Astronomia, dell'Astrofisica e delle Tecnologie Astronomiche. Presso l'Università de L'Aquila i ricercatori Oact sono da anni incaricati di corsi nella laurea triennale in Fisica e nel biennio della specialistica. In collaborazione con l'Università di Teramo, dal 2004 è stato istituito un Corso di Dottorato di Ricerca e un Master di primo livello in "Astroficica".

Infine, l'Osservatorio ha finanziato una borsa per il Corso di Dottorato di Ricerca in "nuovi materiali strutturali e funzionali per applicazioni spaziali" di durata triennale per il Ciclo XXI presso l'Università di Perugia. I finanziamenti ottenuti dall'Oact nel 2005 ammontano a 623mila euro. Nel piano triennale 2006-2008, per il mantenimento dei livelli qualitativi raggiunti e l'esecuzione dei programmi, sono ritenuti necessari: 850mila (anno 2006), 650mila (2007), 650mila (2008) euro.

Le pubblicazioni Oact, solo nel 2005, sono state tra le più alte d'Italia per qualità e quantità: 34 riviste con referee (12 in stampa, 22 pubblicate); 5 discorsi su invito; 25 conferenze e altre riviste; 2 libri e 2 di divulgazione. Tra i punti di forza dobbiamo ricordare la sinergia tra ricerca teorica e studi osservativi in comuni campi di ricerca, al quale si sta affiancando un crescente impegno nel campo delle tecnologie astronomiche per ambienti ostili (Antartide).

L'attività di ricerca principale, apparentemente limitata nell'ambito della macroarea "Stelle", trova in realtà applicazioni in tutti i campi della moderna astrofisica, dalla fisica fondamentale alla cosmologia. Studi in tutti questi campi sono oggi attivi presso l'Oact e molte sono le collaborazioni nazionali e internazionali che richiedono il nostro expertise. La vicinanza ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso ha inoltre facilitato collaborazioni nel campo dell'astrofisica nucleare e nello studio delle sorgenti di neutrini, dal sole alle supernovae.

Questa sinergia ha trainato la produzione scientifica che è andata costantemente crescendo negli ultimi 15 anni, consolidandosi tra quelle di maggior impatto nel panorama nazionale. Il supporto e il mantenimento nell'ambito della comunità astronomica in Italia di questa esperienza deve ritenersi strategico, anche considerando il tipo di investimenti fatti nella realizzazione di strumenti da terra (Lbt, Alma) e da satellite (Gaia).

Tra i punti critici, pesa la mancanza di un'Università di riferimento dove vengano insegnate materie affini. Di fatto, la formazione Universitaria nel campo astrofisico esiste in Abruzzo solo grazie agli sforzi dei ricercatori dell'Oact, con un potenziale bacino di utenza che si estende anche a regioni limitrofe, dalla Puglia alle Marche, includendo Umbria e alto Lazio). Questa lacuna, caso unico in Italia, deve essere al più presto colmata, anche con il sostegno dell'Inaf. Il Museo di Collurania ospita un allestimento di strumentazione astronomica originale, utilizzata a partire dalla fine del l'800 dagli astronomi che hanno lavorato a Teramo.

La biblioteca storica, che ha raccolto parte del materiale proveniente dal disciolto Collegio Romano, contiene circa 3mila libri, tra i quali spiccano una rara edizione cinquecentesca del Trattato di Ottica del Clavius e una copia settecentesca dei Principia di Newton. La mattina dell'ultimo sabato di ogni mese, è tradizione che l'Osservatorio sia aperto al pubblico per visite al museo e alla biblioteca. (Fonte: Piano triennale 2006-08 Oact)

24/09/2007





        
  



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