Referendum Valmarecchi
| ANCONA - Dichiarazione del Presidente Gian Mario Spacca
“Siamo naturalmente rispettosi delle idee che hanno portato a prendere l’iniziativa su quello che è stato definito “il referendum della secessione”, che vede gli abitanti di sette Comuni della Valmarecchia interessati al voto del 17 e 18 dicembre.” Così il presidente Gian Mario Spacca, che ha subito aggiunto:
“Dirò subito che un eventuale risultato plebiscitario a favore di una volontà ad andare con l’Emilia-Romagna verrebbe vissuto dalla Regione con un senso di profonda delusione. Quasi un tradimento.
“Infatti la Regione – sottolinea - ha sempre avuto una forte attenzione nei confronti di questo territorio.
Sulla Sanità è stato assegnato un ruolo indiscusso all’ospedale di Novafeltria e le Politiche sociali, insieme a quelle dell’istruzione e quelle attive del lavoro, hanno dato sicurezza alla vita di questa comunità; le Infrastrutture (la Bretella della Valmarecchia in connessione con la E45 è tra le priorità presentate al Ministro di Pietro nel corso della sua visita); il presidio e le esercitazioni di protezione civile; gli interventi per la salvaguardia dell’equilibrio idrogeologico del territorio; il sostegno dato alle Istituzioni e agli amministratori per lo svolgimento delle loro funzioni.
Si può fare meglio? Questo è sempre vero, soprattutto se si è in grado di lavorare in sintonia, ricevendo stimoli costruttivi e non solo conflittualità. Insomma se si riesce ad andare tutti nella stessa direzione.
La Regione Marche in questo momento vuole mantenere l’integrità del suo territorio, per far crescere, dalle diversità che questo presenta, elementi di forza e competitività.
Quindi mi auguro che una riflessione serena abbia la meglio.
Così come pure voglio ricordare che si tratta di un referendum consultivo e che i passaggi successivi sono quelli della Conferenza Stato-Regioni e del Parlamento.
Potrebbe essere davvero un rischio per quei territori trovarsi ad avere imboccato una strada, non riuscire a portarla a termine, e perdere consolidati punti di riferimento, che hanno dimostrato una grande affidabilità.”
“Dirò subito che un eventuale risultato plebiscitario a favore di una volontà ad andare con l’Emilia-Romagna verrebbe vissuto dalla Regione con un senso di profonda delusione. Quasi un tradimento.
“Infatti la Regione – sottolinea - ha sempre avuto una forte attenzione nei confronti di questo territorio.
Sulla Sanità è stato assegnato un ruolo indiscusso all’ospedale di Novafeltria e le Politiche sociali, insieme a quelle dell’istruzione e quelle attive del lavoro, hanno dato sicurezza alla vita di questa comunità; le Infrastrutture (la Bretella della Valmarecchia in connessione con la E45 è tra le priorità presentate al Ministro di Pietro nel corso della sua visita); il presidio e le esercitazioni di protezione civile; gli interventi per la salvaguardia dell’equilibrio idrogeologico del territorio; il sostegno dato alle Istituzioni e agli amministratori per lo svolgimento delle loro funzioni.
Si può fare meglio? Questo è sempre vero, soprattutto se si è in grado di lavorare in sintonia, ricevendo stimoli costruttivi e non solo conflittualità. Insomma se si riesce ad andare tutti nella stessa direzione.
La Regione Marche in questo momento vuole mantenere l’integrità del suo territorio, per far crescere, dalle diversità che questo presenta, elementi di forza e competitività.
Quindi mi auguro che una riflessione serena abbia la meglio.
Così come pure voglio ricordare che si tratta di un referendum consultivo e che i passaggi successivi sono quelli della Conferenza Stato-Regioni e del Parlamento.
Potrebbe essere davvero un rischio per quei territori trovarsi ad avere imboccato una strada, non riuscire a portarla a termine, e perdere consolidati punti di riferimento, che hanno dimostrato una grande affidabilità.”
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26/09/2006
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