Il consiglio comunale di Grottammare ha recepito all'unanimità una mozione promossa dall'ANCI - Giovani, di cui il consigliere Simone Splendiani è membro del direttivo regionale. Il documento, promosso dai consiglieri di Solidarietà e Partecipazione Splendiani, Alessandro Rocchi, Ada Tassella, Giuliano Vitaletti e Lina Lanciotti, impegna i Comuni a costituirsi parte civile nei procedimenti per mafia che coinvolgono amministrazioni; a mettere in campo strumenti amministrativi per rafforzare la piena trasparenza delle procedure di appalto, attraverso la verifica accurata dei collegamenti diretti e indiretti tra aziende partecipanti alle gare e controlli sulle aziende subappaltatrici; a istituire o rafforzare un nucleo di Polizia Locale dedito in via esclusiva a perseguire lo sfruttamento illegale di manodopera nei cantieri; a attivare percorsi di informazione e sensibilizzazione.

Voto unanime anche per l'approvazione definitiva della variante al progetto norma 19, relativo a una lottizzazione in via Cilea, per la quale gli stessi proprietari avevano richiesto alcune modifiche, e l'avvio di una variante al Piano Regolatore Generale, riguardante l'inserimento di due nuove destinazioni all'interno di lottizzazioni industriali lungo la Valtesino. In merito a quest'ultimo punto, la modifica renderà più dinamiche, appetibili e funzionali al mercato queste aree, permettendo anche la realizzazione di pubblici esercizi per attività di ristoro e svago e studi professionali e artistici.

Con il solo voto della maggioranza sono passati i due punti riguardanti il documento finanziario dell'ente: la ratifica di una delibera di giunta comunale riguardante le variazioni di bilancio intercorse dall'inizio dell'anno e la verifica degli equilibri di bilancio, cioè l'accertamento che le entrate e le uscite siano in linea con le previsioni di bilancio.

La seduta si era comunque aperta con la risposta a un'interrogazione presentata dal consigliere Sandro Mariani (Grottammare Futura), relativa "alla causa di incompatibilità prevista dall'art. 64 del decreto legislativo nr. 267/2000", quello cioè che stabilisce l'incompatibilità e la carica di assessore nei comuni con popolazione sopra ai 15.000 abitanti. Secondo Mariani, stante il superamento di quel limite, la norma sarebbe immediatamente efficace e quindi comporterebbe l'obbligo per gli attuali assessori di optare tra la carica in giunta o il ruolo di consigliere comunale. Al quesito ha dato risposta il segretario generale dott.ssa Angela Piazzolla, la quale ha riferito che "la composizione della Giunta è conseguente al sistema di elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale e non può essere influenzata dai mutamenti demografici. Pertanto, l'incompatibilità tra la carica di Assessore e quella di Consigliere Comunale (articolo 64 del decreto legislativo n. 267/2000) è operante solo nei Comuni nei quali l'elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale avviene con il sistema a doppio turno di cui agli articoli 72 e 73 del decreto legislativo n. 267/2000". In sostanza, la scelta del sistema elettorale da applicare è strettamente legata ai dati forniti dal Censimento ufficiale più recente, che è quello del 2001. ll consigliere Mariani si è dichiarato soddisfatto della risposta.