Si riunisce il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza: tra i temi criminalità e mafia
Ascoli Piceno | Tra tutte sono state analizzate le possibili misure di prevenzione e contrasto per evitare il ripetersi di episodi di criminalità, peraltro non particolarmente gravi, che hanno coinvolto alcune attività commerciali quali farmacie e gioiellerie.
Il berretto d'ordinanza della Polizia Municipale (Foto d'archivio)
Nel corso della seconda parte, alla quale hanno partecipato oltre ai cennati vertici delle Forze dell'ordine anche il Sindaco di Cupra Marittima, gli Assessori delegati dei Comuni di Grottammare e San Benedetto del Tronto, il Comandante della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto, il Comandante della Polizia municipale di San Benedetto del Tronto, il Direttore ed il Presidente di Confcommercio ed il Vicepresidente di Federfarma di Ascoli Piceno, sono state analizzate le possibili misure di prevenzione e contrasto per evitare il ripetersi di episodi di criminalità, peraltro non particolarmente gravi, che hanno coinvolto alcune attività commerciali quali farmacie e gioiellerie.
In particolare è stato assunto l'impegno da parte di Confcommercio e Federfarma a dare concreta e rapida attuazione al protocollo di intesa sulla videosorveglianza stipulato con la Prefettura. Nell'occasione sono stati anche invitati i Sindaci ad aderire al protocollo "1000 occhi sulla città", già stipulato con il Comune di Ascoli Piceno, che consentirà di attuare una stabile forma di collaborazione informativa e di monitorare le situazioni d'interesse per la sicurezza pubblica ed urbana mediante la attiva compartecipazione delle Guardie particolari giurate ai servizi di "sicurezza complementare".
E' stato poi dato il parere favorevole del comitato alla installazione, all'esterno del mercato ittico di San Benedetto del Tronto, di uno specifico impianto di videosorveglianza idoneo a prevenire atti vandalici a danno degli automezzi degli operatori.
Al termine dell'incontro e con riferimento a quanto riportato sulla stampa nazionale circa le proposte in materia di certificazione antimafia, il Prefetto, con specifico riferimento alle "informazioni del Prefetto" che riguardano l'accertamento della estraneità o meno di una impresa da infiltrazioni di tipo mafioso (in appalti ed erogazioni di particolare importanza o al di sopra di importi rilevanti), ha voluto sottolineare che i lunghi tempi di rilascio, riscontrabili in alcuni casi, sono essenzialmente riconducibili alla complessità degli accertamenti degli organi di polizia, specie quando si tratta di assetti proprietari molto articolati e da verificare anche in altre province.
Ha inoltre ricordato che - fermo restando l'impegno della Prefettura ad adottare misure per ridurre i tempi di rilascio- nella trattazione delle richieste il suo Ufficio informa sempre la Pubblica Amministrazione destinataria della certificazione che, decorso il termine di 45 giorni dalla ricezione della richiesta, ovvero, nei casi d'urgenza, anche immediatamente dopo la richiesta, è possibile procedere anche in assenza delle informazioni del Prefetto (art. 11 del D.P.R. n. 252/1998).
I privati interessati, quindi, in caso di ritardi che ritengano eccessivi, potranno rivolgersi alla Prefettura per chiarimenti ed eventuale supporto presso l'Amministrazione che, nonostante il decorso di quel termine (45 gg.), non provveda senza giustificato motivo.
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28/09/2011
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