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Una delegazione Saharawi in visita a Grottammare

Grottammare | Hanno partecipato all'incontro Salem Lebsir (governatore della tendopoli della provincia di Dakhla) e Zein Mohamed (sindaco del comune di Gleibat el Fula).

di Redazione

La delegazione

Una delegazione composta da Salem Lebsir (governatore della tendopoli della provincia di Dakhla), Zein Mohamed (sindaco del comune di Gleibat el Fula) e Meni Moh Fadel (interprete) ha rappresentato il popolo Saharawi all'incontro che si è tenuto mercoledì 28 settembre presso la sala consiliare del Comune di Grottammare.

Il sindaco Luigi Merli ha ricordato l'impegno di accoglienza dei bambini Saharawi durante i mesi estivi portato avanti ormai da anni sul territorio grottammarese: "Il nostro progetto di cure e assistenza sanitaria rivolto ai bambini va interpretto oltre la prospettiva di rendere migliore la vita di questi piccoli: vogliamo innanzitutto denunciare anno dopo anno la drammatica situazione di un popolo che vive da quasi 40 anni in esilio nel deserto del Sahara. È un impegno totale, il nostro, come amministratori e come società civile, che ha l'obiettivo di impedire che il silenzio scenda sul popolo Saharawi".

I Saharawi vivono infatti come profughi nel Sahara occidentale, una zona dell'Africa del nord in gran parte desertica. La ricchezza mineraria del sottosuolo ha sempre messo il territorio dei Saharawi al centro di interessi economici e colonialisti, prima da parte della Spagna e poi del Marocco.

"La nostra è una storia poco nota - ha spiegato il governatore Lebsir - perché il nostro è un piccolo popolo (1 milione di persone, ndr) che vive diviso da un muro minato di 2700 km. Negli anni abbiamo ottenuto amicizia e solidarietà da centinaia di singoli enti, ma i governi non ci riconoscono come Popolo perché gli interessi sovranazionali sono altri. Abbiamo deposto le armi nel 1991, con la promessa delle Nazioni Unite di celebrare il referendum per l'autodeterminazione, ma questo non è ancora avvenuto. Andare in guerra non è il nostro obiettivo perché l'abbiamo fatta una guerra e sappiamo cosa significa, perciò stiamo lavorando affinché le nostre genti comprendano il valore della pace e della democrazia. Purtroppo, la situazione è grave e ogni giorno nei territori occupati le nostre comunità sono in balìa delle milizie marocchine. Nonostante ciò, crediamo di percorrere la strada giusta e speriamo in un finale felice. Vi ringraziamo, quindi, perché il vostro sostegno ci aiuta a non perdere la speranza".

All'incontro ha partecipato anche il consigliere del Comune di Montefiore dell'Aso Alice De Carolis.

29/09/2011





        
  



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