Il capogruppo dei Ds, Aronne Perugini, contestava le modalità seguite nell'intervenire per sistemare la chiesa di San Serafino. Criticava il fatto che gli amministratori non avessero considerato quella della chiesa crollata una priorità e che ci si fosse rimessi ai fondi per il terremoto rinviando, ancora una volta, alla Regione. Criticava il fatto che, in quattro anni, non si sia fatto nulla se non decidere, a ridosso della festa del patrono, San Serafino, di mettere in sicuezza la Chiesa senza risolvere il problema ma renderla agibile per l'occasione.

Il sindaco, Gianni Basso, si è precipitato a rispondere che quelle di Perugini fossero solo accuse strumentali e che tutta la colpa era della Sovrintendenza e della Regione che non hanno considerato l'intervento nella Chiesa di San Serafino una priorità. Ha confermato che per il giorno del Santo si sarebbe avuta una Chiesa messa in sicurezza e che si sarebbe poi atteso l'intervento della Regione. Una risposta, questa, che non ha fatto altro che confermare ciò che Perugini sosteneva: l'intervento in corso è solo di "emergenza". La Chiesa non sarà sistemata ma resa agibile e il comune non ha ritenuto opportuno fare altro. Si è previsto uno stanziamento giusto giusto per l'occasione e si è rimandato alla Regione.

Ma non è forse ciò che criticava Perugini?