Riflessioni di una calda sera d'estate...
San Benedetto del Tronto | "Distinguere la finzione dalla realtà, le parole dai fatti".
di Palmiro Merli*
E' una lunga e caldissima estate che mette a dura prova la capacità di resistenza del corpo e la lucidità della mente.
Fronte bagnata, mani sudaticce, cervello in ebollizione, soffriamo quasi tutti di iperidrosi ovvero di eccessiva sudorazione che, a detto del mio amico dottore, causa una perdita di sali minerali e se non reintegrati determina qualche squilibrio fisico.
Chi può trova scampo al mare, ma anche qui con scarso sollievo perché l'acqua è calda, bisogna andare a largo.
L'unica possibilità di riconciliarci con il nostro corpo è data dalla notte, ma il caldo opprime, si dorme poco e con gli incubi e con la voglia di andare in infermeria a rianimarsi per affrontare una nuova giornata di lavoro.
Mi dico che forse sarà per questo che tanta gente è irascibile, sull'orlo di una crisi di nervi e soprattutto con i neuroni in corto circuito. Altrimenti come si spiega l'evidente stato di dissociazione di molti esponenti dell'Amministrazione Comunale?
Si conosce la perversa fenomenologia di questo stato, ma per essere precisi trascrivo dal vocabolario " dissociazione: due o più processi o contenuti mentali sono non associati o non integrati" ovvero il senso di unitarietà della persona risulta alterato dall'incontro con esperienze traumatiche.
PAROLE E FATTI dei nostri amministratori non sono associati né integrati.
Il Presidente Ciampi all'inizio del suo settennato, ha detto:
" Nella vita ho seguito questa massima:dico quel che penso e faccio ciò che dico".
Che ne pensa a questo proposito il sindaco Martinelli?
Non credo sia uno dei suoi principi ispiratori se ricordiamo alcuni casi in ordine sparso:
- vicenda ex assessore Ceneri. Il Sindaco dopo aver reiteratamente dichiarato di non avere alcun valido motivo per sostituire l'assessore, dato il suo convinto apprezzamento per l'impegno e la qualità del lavoro svolto, le revoca la delega in nome della stabilità e governabilità amministrativa;
- vicenda ex assessore Cava: stesso copione;
- vicenda Baiocchi e Rosini: dopo l'ennesima figuraccia in Consiglio Comunale per l'assenza di componentidella maggioranza, il Sindaco in un attacco di sana determinazione si indigna, reclama una dignità calpestata, caccia dalla maggioranza i consiglieri Baiocchi e Rosini colpevoli di assenza ingiustificata ( non i soli tra l'altro) per poi riutilizzare quatto quatto nel consiglio comunale successivo il loro voto di astensione per non andare in minoranza , sempre in nome della stabilità e governabilità amministrativa
Si potrebbe andare avanti con la vicenda del Presidente del Consiglio, dell'ex assessore Camaioni, con quella attuale di Sestri, ma non è questo che ora mi interessa e soprattutto lo hanno già detto in molti.
Mi interessa e mi preoccupa invece il crescere in modo direttamente proporzionale, dell'impotenza del Sindaco e dell'immobilismo dell'Amministrazione nei fatti e, a parole invece, l'elenco dei lavori di cui necessita la città, una specie di libro dei sogni, che ogni giorno, sindaco, assessori pro tempore, consiglieri dettano ai giornali.
Distinguere la finzione dalla realtà, le parole dai fatti. Credo sia questo il solo modo di esaminare e valutare questa Amministrazione per non perdersi dentro nuvole di fumo mascherate da " ragion di stato".
Siamo a metà mandato e il Sindaco, alla domanda di un giornalista di dire 3 cose che ha realizzato e di cui è orgoglioso, si è fermato a 2 e una non è vera.
Al Sindaco vorrei dire che dietro il mito " della governabilità" in realtà non vi è alcuna dimensione politica e nasconde una cinica e supina sottomissione a ogni faida, a ogni pressione , a ogni "ricatto".
L'obiettivo da perseguire non è la stabilità dell'Amministrazione, ma la sua fattività, la sua capacità di decidere e di agire. Come ha detto una mente illuminata " un governo può essere stabile e inerte". Rendere stabile questa Amministrazione paralitica e impotente è come imbalsamare un malato invece di curarlo ( lui dovrebbe conoscere la differenza).
Spero e mi auguro per lui, ma soprattutto per la città, che abbia un sacrosanto e irreversibile sentimento di indignazione, che la temperatura scenda e il fresco riattivi neuroni soffocati dall'afa e dalla rassegnazione.
* Consigliere Comunale DS
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03/09/2003
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